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Nicola Angarano di Spinazzola si scopre poeta col suo volume “Zucchero a zollette”

Nicola Angarano di Spinazzola poeta, scrittore e vignettista - REDAZIONE ALTAMURA - ALTA MURGIA

Da sinistra: La vice sindaca Giuliana Silvestri Vigilante; il poeta Nicola Angarano; la prof.ssa Elide Bozzani

Col volume fresco di stampa “Zucchero a zollette”, e sottotitolo  – racconti, immagini e poesie – edito da  Arti Grafiche Favia di Modugno, Nicola Angarano di Spinazzola si scopre poeta, riscuotendo un lusinghiero successo di pubblico e di critica.

Classe 1947, Diplomato Ragioniere presso l’Istituto Commerciale di Altamura, è stato funzionario e dirigente presso l’ospedale della sua città, ente poi confluito nella USL.

Oltre alla poesia coltiva la passione per la scrittura e il disegno. In paese è conosciuto   come un  bravo vignettista.

Infatti , sulla elegante copertina bianca col titolo in caratteri d’oro, campeggia in basso uno dei suoi disegni che richiama la vita agreste: il seminatore, il contadino che guida l’aratro trainato dal cavallo, un traino in sosta; al centro la sua firma. Questa immagine, molto esplicativa,  fa intuire al lettore l’ambiente del suo territorio.

La copia ricevuta in omaggio dall’amico Nicola, è  della terza edizione; eh sì, perché l’autore molto timidamente nella prima tiratura  aveva fatto stampare 100 copie, poi ancora una 70ina e infine con l’ultima per accontentare altri amici: 50 pezzi.

Il volume  è stato presentato dalla prof.ssa Elide Bozzani con la  partecipazione della vice sindaca  Giuliana Silvestri Vigilante il 18 agosto 2023 nel chiosco del palazzo municipale,

La prefazione, curata dalla dotta prof.ssa Elide Bozzani, figura molto nota e apprezzata nel territorio per il suo acume culturale, ha messo in evidenza la sensibilità poetica, la vena artistica e il linguaggio della scrittura, schietto e diretto dell’autore.

I temi  affrontati da Nicola Angarano sono i racconti, reminiscenze del suo passato adolescenziale, giovanile e di uomo maturo; pillole di saggezza ricevute nel tempo che descrive brillantemente, con linguaggio spedito senza retorica (Le due carrozze e l’acqua di maggio);

inoltre, il racconto “Zucchero a zollette”, da cui prende il titolo il libro; da una semplice battuta di un contadino alle dipendenze della famiglia, impara il significato di povertà, della ristrettezza economica.

Non mancano i ricordi di famiglia: il padre in divisa militare quando ritorna a casa dopo la prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale; la mamma; il cane Fritz, e tanto altro ancora.

Nelle poesie si nota la sua  profonda sensibilità d’animo con cui evoca struggenti momenti del suo vissuto.

L’impaginazione, ben curata, con caratteri tipografici eleganti, chiari e leggibili, è arricchita da immagini fotografiche  di Spinazzola: Piazza S. Sebastiano;  dell’edificio scolastico in Piazza Plebiscito; paesaggi;  disegni di facciate di edifici storici locali.

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