Russia condanna le nomine dei Top Jobs
In risposta alla rielezione di Ursula Von der Leyen come presidente della commissione europea, il rappresentante permanente russo Kirill Logvinov, ha commentato dicendo: “Il trionfo di Von der Leyen è il trionfo della burocrazia europea e del sistema politico esistente che, nonostante i dolorosi risultati delle elezioni al Parlamento europeo, continua a perseguire politiche che hanno portato al rafforzamento della posizione della destra in Europa”.
Il Cremlino ha poi criticato “le dichiarazioni russofobe” di Kaja kallas scelta per succedere a Jopeh Borrell alla carica di alto commissario per la politica estera. Nota per essere sostenitrice dell’Ucraina, è stata inserita nella lista dei ricercati in Russia.
In una dichiarazione rilasciata per telefono, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato: “Kaja Kallas non ha mai dimostrato inclinazioni diplomatiche fino ad ora ed è ben nota per le sue dichiarazioni assolutamente inconciliabili e a volte persino rabbiosamente russofobe.”
Posizione di Ursula verso l’Ucraina
Sin dall’inizio della guerra, la presidente della commissione europea ha mostrato il pieno sostegno economico e militare all’Ucraina. Alla conferenza sul sostegno del paese, Ursula, riferendosi alla città bombardata di Kharkiv, ha detto: “Putin vuole distruggere la città e il suo amore per la vita e la libertà. Dunque Kharkiv e L’Ucraina hanno bisogno del nostro supporto, ed è questo che ci porta qui oggi. Putin deve fallire. L’Ucraina deve prevalere”.
La presidente ha poi annunciato una sovvenzione di oltre 1,4 miliardi di euro volta ad applicare un piano di ricostruzione urbano e di infrastrutture energetiche in Ucraina. Durante la conferenza, Ursula ha in particolare concentrato l’attenzione sulla mobilitazione del settore privato, sull’energia rinnovabile, le materie prime e sul rimodernamento del sistema economico ucraino. In tale quadro finanziario, un ruolo fondamentale verrà ricoperto dagli asset russi, i quali finanzieranno del 90% le spese militari di Kiev. Al riguardo, il presidente Zelenzky ha detto: “Abbiamo bisogno di almeno sette sistemi Patriot, perché la difesa aerea è fondamentale ed è necessario togliere alla Russia il vantaggio che ha a livello aereo”.
Difesa militare contro la Russia
Lo scorso febbraio, Ursula Von der Leyen riferendosi alle relazioni europee con la Russia, dichiarava: “Una guerra in Europa forse non è imminente ma non è impossibile”. Continuava poi dicendo: “Gli Stati devono capire che la pace non è permanente e per questo l’Ue deve investire maggiormente in armi nei prossimi cinque anni, dando priorità agli appalti congiunti nel settore della Difesa. Proprio come abbiamo fatto con vaccini o con il gas naturale.”
Invitando dunque l’Europa alla chiamata alle armi contro la Russia, Ursula ha dichiarato la sua volontà di munire tutti i paesi dell’EU di una produzione bellica altamente innovativa per garantire la disposizione di tecnologie migliori del pianeta.
Nelle prossime settimane, verrà presentato un piano strategico per la Difesa, sostenuto dalla Banca Europea degli Investimenti “pronta a fare di più per contribuire a progetti comuni che diano impulso all’industria”.
Sembra dunque chiara un’evoluzione cruciale delle dinamiche coinvolte nelle relazioni europee con la Russia. Nonostante la presidente della commissione europea avesse sempre mostrato il suo interesse per il sostentamento dell’Ucraina, mai come ora i rapporti con il Cremlino si erano presentati così tesi e preoccupanti. La decisione di iniziare un piano economico volto al rifornimento di armi in tutta Europa, non assume un semplice ruolo difensivo, ma sprona tutti i paesi dell’Unione Europea a dichiarare ufficialmente la propria avversità al Cremlino, diventando formalmente nemici della Russia.
Viviana Maya Bellavista
