Principale Estero Algeri: “ritiro immediato” del suo ambasciatore a Parigi

Algeri: “ritiro immediato” del suo ambasciatore a Parigi

Dopo le dichiarazioni di Emmanuel Macron sul riconoscimento della “sovranità marocchina” del Sahara Occidentale in una lettera indirizzata al re del Marocco, Mohamed VI, Algeri ha annunciato martedì 30 giugno il “ritiro immediato” del suo ambasciatore a Parigi.  “La rappresentanza diplomatica algerina in Francia è ora sotto la responsabilità di un incaricato d’affari”, ha aggiunto il Ministero degli Affari Esteri in un comunicato stampa, denunciando un “passo che nessun altro governo francese prima  aveva ritenuto necessario compiere”. Secondo l’Algeria, la Francia, con questa posizione, “si fa beffe della legalità internazionale, sostiene la causa della negazione del diritto del popolo sahrawi all’autodeterminazione e si distingue da tutti gli sforzi pazienti e perseveranti delle Nazioni Unite , che ha lavorato per “ completare la decolonizzazione del Sahara Occidentale .

Algeri: “ritiro immediato” del suo ambasciatore a Parigi

La decisione dunque, di Algeri arriva poche ore dopo l’annuncio della formalizzazione da parte della Francia del suo sostegno alla sovranità marocchina sul Sahara e al piano di autonomia proposto da Rabat. Nel suo messaggio che coincide con la celebrazione del 25° anniversario della Giornata del Trono, Emmanuel Macron ha assicurato al Sovrano “l’intangibilità della posizione francese su questa questione di sicurezza nazionale per il Regno” e che il suo Paese “intende agire coerentemente con questa posizione nazionale e internazionale”. Il presidente francese ha spiegato che “per la Francia, l’autonomia sotto la sovranità marocchina è il quadro all’interno del quale questa questione deve essere risolta”. Il Sahara Occidentale, ex colonia spagnola, oggetto di un conflitto che dura da quasi 50 anni, è di fatto controllato in gran parte dal Marocco, che propone un piano di autonomia sotto la sua sovranità. Ma lo sostengono i separatisti sahrawi del Fronte Polisario che chiedono un referendum sull’autodeterminazione, previsto durante il cessate il fuoco del 1991 ma mai organizzato. L’ONU considera questo territorio, con le sue ricche acque ittiche e le significative riserve di fosfato, come un “ territorio non autonomo ”. Tuttavia, Emmanuel Macron ha cercato, fin dall’inizio del suo primo mandato quinquennale, di mantenere un clima pacifico sia con l’Algeria che con il Marocco. Fatica sprecata. Difatti è riuscito a irritarsi con Rabat senza riuscire a suggellare con Algeri quell’asse privilegiato che lui e Jean Yves Le Drian, per lungo tempo suo ministro degli Esteri, avevano sognato. Quest’anno, l’Eliseo ha ritenuto che fosse giunto il momento di riconnettersi con Rabat.

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