Principale Rubriche Libri & Letture consigliate Ugo Foscolo – Il poeta del crepuscolo, che ama la natura

Ugo Foscolo – Il poeta del crepuscolo, che ama la natura

Questo veneziano geopolitico per nascita, (l’isola greca Zante, all’epoca Zacinto era della repubblica lagunare), vive a cavallo del ‘700 e ‘800 e rappresenta un punto di riferimento del periodo che oscilla tra neoclassicismo e preromanticismo

Come qualsiasi esule, per ragioni di turbolenze politiche – siamo dopo la Rivoluzione francese e nel pieno dell’era napoleonica – avverte la frustrazione del borgo natio, e Zacinto lo è per il giovane Foscolo, un vero tormento nell’animo.

Non credeva in Dio, da perfetto illuminista, senza una donna materiale, ma pieno di passione intellettuale, sempre con la mente rivolta alla Grecia antica, nel mito di Ellade.

Conterraneo di Goethe, Foscolo è il tormento dell’intellettuale, che sposa una cultura materialista dove prevale non la vita eterna ma il nulla eterno, e poi mostra inquietudine per la vacuità della vita, al contrario degli illuministi che proprio su questa teoria trovavano giovamento.

Per questo Foscolo piace, perché è umanamente portato al romanticismo dei sentimenti, fedele ad alcuni ideali, come l’amore per la patria, la libertà, la bellezza femminile, l’amicizia, le virtù, l’arte e l’eroismo. Per nulla affini al freddo ragionamento illuminista.

Personaggio controverso, ma affascinante. La sua ’intensa attività letteraria è tra il 1801 e il 1804 dai 22 ai 26 anni. Anni di pieno fervore giovanile. Nella foto presente in rete c’è proprio il Foscolo giovane e non l’uomo altezzoso con i basettoni dell’età adulta.

Il libro di oggi i’ Dei sepolcri” è l’opera di Ugo Foscolo più compatta e conclusa, scritta in pochi mesi tra l’estate e l’autunno del 1806 ed in seguito pubblicata nel 1807

 Cosa offre la rete

Per leggere il libro scarica da qui 

ILLUSIO- Cortometraggio su Ugo Foscolo di Tommaso Pagni Fedi

Ugo Foscolo si reca sulla tomba del fratello Giovanni, morto suicida. Dopo un breve monologo dell’autore di fronte alla lapide, appare Giovanni e insieme alcuni dei personaggi citati nel carme “Dei Sepolcri”. Questo è il mio primo video in assoluto. Anche per gli attori, Dario Fini e Giacomo Castaldini, è la prima esperienza cinematografica. Il corto è dunque amatoriale ed è stato appunto girato senza l’attrezzatura tecnica adeguata. Nonostante queste difficoltà il lavoro ha comunque vinto il premio “Giovani Registi” del Festival “Versi di Luce” a Modica(RG) ed è attualmente in concorso al Festival Intercomunale di Cinema Amatoriale a Collebeato (BR)

 

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