Principale Arte, Cultura & Società A Villa Castelli con Annachiara Bruno si parla di violenza di genere

A Villa Castelli con Annachiara Bruno si parla di violenza di genere

Un libro può. Sì, un libro può suscitare un dialogo su un tema attualissimo quale quello sulla violenza di genere, in una serata di estate, con la calura attenuata e tra parole e musica.

Accade a Villa Castelli primo comune della provincia di Brindisi che s’incontra uscendo da Taranto, non a caso si parla di soglia messapica.

Ad organizzare l’incontro di ieri sera 2 agosto 2024, per la presentazione del libro di Annachiara Bruno “La Libertà può volare”, è stata l’APS Villa Castelli On Line diretta da Carmela Biondi che da anni conosciamo perché ci invia news dal suo territorio.

L’autrice Annachiara Bruno, che è stata insegnante, ha pensato a questo libro partendo da una personale vicenda di stalking e lo fa – lo dice durante la presentazione -, supportata dal suo essere docente anche se in pensione per una pura esigenza educativa.

Interessante questo percorso avviato con studenti e scuole per svegliare la maggioranza silenziosa su questi temi per creare rete, sinergia, solidarietà.

Eh sì, perché va detto, obiettando parte del dibattito che insiste sulla presenza persino ineluttabile del maschilismo e sessismo, che il comportamento di pochi, pochissimi, non può far abbassare la guardia alla stragrande maggioranza.

La guerra la fanno gli uomini? Lo era anche nel passato, ma oggi ancora in modo più presente. la guerra la fa uno solo e la maggioranza la subisce da una parte e dall’altra del conflitto.

Il divario uomo donna? E’ un percorso avviato da stimolare certo senza dimenticare la realtà, per esempio le donne sono entrate 50 anni fa nella magistratura e ora sono la maggioranza il 54% e più giovani (47 anni) rispetto agli uomini.  Poco più di 20 anni fa le donne sono entrate nelle forze armate e sono ora il 7,5 % e questo in un settore per definizione maschile (gli uomini fanno la guerra).

Ha ragione l’autrice quando insiste sulla scuola. All’asilo nido, nei primi anni di vita i bambini e le bambine giocano con le bambole, usano gli stessi giochi creativi, cosa avviene poi nelle case? Cosa tramandano da generazioni le mamme?

Ecco qui si innesta la cultura di genere che tanto disgusta la destra italiana.

Insegnare ai maschietti a cucinare, a piegare le camicie e pulire la stanzetta li renderà meno violenti con la futura compagna, alla quale non dirà urlando talvolta: “cosa hai cucinato oggi e dove sono le mie camicie”.

Ecco un libro può dire molte più cose, mettere in campo sensazioni, emozioni, letture attente, musica brillante e pure scintille di arte, come quella dell’artista che è rimasta impregnata dal tema della violenza di genere e sceglie di fare l’avvocato delle donne, – a lato un suo quadro emblematico sulla donna che non può parlare…-

Ecco e chiudo con questa riflessione che riguarda la comunicazione, il nostro core business, fino a quando i mass media staranno sul pezzo, la violenza sarà relegata nel suo alveo di reato, prima non si sapeva nulla e tutto rimaneva chiuso nelle mura domestiche, ecco che il quadro di Francesca Cavallo dice ancora più cose. Un libro può!

©  – foto Rdg

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