di Vincenzo Caccioppoli
La Commissione europea ha approvato il pagamento della quinta rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ammonta a 11 miliardi di euro, 400 milioni in più rispetto alla richiesta iniziale di 10,6 miliardi di euro fatta a dicembre 2023. L’aumento è dovuto al fatto che l’Italia ha anticipato con successo altri due obiettivi la cui scadenza era originariamente prevista a dicembre 2024, totalizzando 113,5 miliardi di euro di incassi su un totale previsto di 194 miliardi, pari al 58,4% del nostro PNRR.
La quinta richiesta di pagamento riguarda 54 tappe e obiettivi. Queste includono tappe fondamentali per l’attuazione di 14 riforme e 22 investimenti, in settori quali il diritto della concorrenza, gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e dell’acqua, la giustizia, il quadro di revisione della spesa e l’istruzione. L’erogazione fa seguito al via libera alla richiesta della quinta tranche arrivato dalla Commissione il 2 luglio scorso. “L’Italia è al primo posto in Ue, per numero di obiettivi raggiunti e importo complessivo ricevuto. Siamo stati i primi a richiedere il pagamento della V rata e siamo i primi ad aver richiesto il pagamento della VI rata del Piano. I recenti dati Istat sul PIL, che stimano una crescita acquisita nel primo semestre 2024 pari allo 0,7% e gli ultimi dati del rapporto Svimez, che nel 2023 evidenziano la decisa accelerazione del PIL nel Sud, con un incremento di nuova occupazione pari al 2,6%, sono la riprova dell’efficacia del lavoro, portato avanti da governo e amministrazioni titolari per il conseguimento degli obiettivi programmati e per l’attuazione di misure virtuose per la crescita economica strutturale dell’Italia”.
Ha commentato con soddisfazione la premier Giorgia Meloni. Il nostro paese, grazie al lavoro certosino del suo ministro degli Affari europei con delega al Pnrr Raffaele Fitto, è riuscito in un’impresa che solo qualche mese fa sembrava davvero ardua da realizzare. Il piano, come aveva subito sostenuto il ministro, aveva al suo interno progetti che mai sarebbero stati realizzati nei tempi stabiliti dalla commissione. Fondamentale è stata la decisione di rimodularlo completamento, in una continua interlocuzione fattiva e collaborativa con la stessa commissione e gli uffici del ministro Fitto. Ma ora la vera sfida è quella di spendere i soldi che stanno arrivando, per un paese come il nostro che ha sempre avuto grandi difficoltà a spendere i soldi dei fondi di coesione europei. ‘Nei prossimi mesi, insieme all’attività di assessment propedeutica al pagamento della sesta rata, il governo intensificherà il monitoraggio sull’attuazione del Piano, in costruttiva collaborazione con la Commissione europea e con tutte le Amministrazioni titolari, finalizzato al conseguimento degli obiettivi della settima rata, riservando particolare attenzione alle misure inserite nelle ultime tre rate, all’allineamento della piattaforma ReGiS, all’incremento della spesa e all’avanzamento procedurale e finanziario del Piano”. Ha detto Fitto