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Dl carceri. Bellomo (Lega): approvato mio odg contro aberrazione di diritto in tema di custodia cautelare

“Nessuno può sapere, anche in presenza di doti divinatorie, se il presidente Toti abbia commesso o meno i reati che gli vengono contestati. Lo stabilirà soltanto una sentenza definitiva di condanna o di assoluzione. Tuttavia, l’ordine del giorno che porta la mia firma, approvato oggi nell’Aula della Camera, pone un tema diverso, che va oltre il merito della questione relativa all’ex governatore della Liguria. Come è noto, la custodia cautelare si applica in presenza di determinati requisiti, uno dei quali è la reiterazione del reato.
Sostenere che l’esercizio di una funzione pubblica implichi automaticamente l’ipotesi di reiterazione del reato significa costringere qualsiasi amministratore, accusato di un reato che potrebbe non aver commesso, a dimettersi per evitare di attendere il giudizio in stato di detenzione. Nella vicenda processuale di Toti, questo automatismo è stato chiaramente sancito. Infatti, il Giudice delle Indagini Preliminari ha ammesso esplicitamente che solo le dimissioni avrebbero permesso a Toti di ritrovare la libertà. Questo concetto, oltre a essere aberrante, è in netto contrasto con il nostro stato di diritto: va contro la legge e contro lo spirito della norma. Vi sembra civiltà giuridica quella che obbliga un individuo a restare detenuto se vuole continuare a esercitare la funzione alla quale è stato chiamato dagli elettori con il loro voto?
Per contestare la reiterazione ci vogliono fatti concreti. Non può e non deve bastare essere ancora governatore, sindaco o avere qualsiasi altro incarico di carattere pubblico. Si tratta di una battaglia che dovrebbe possedere il carattere della trasversalità e nessun colore politico. Chi oggi dalla minoranza ci attacca, dimostrando di non conoscere di cosa parla, farebbe meglio a tacere. Secondo un antico brocardo, sempre più attuale. Specie dalle parti di chi ormai non ha più alcun titolo, ammesso che ne abbia mai avuti, per darci lezioni di moralità”. Lo ha dichiarato il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera, intervenendo in Aula.

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