L’autore di oggi, come gran parte dei nostri autori della nostra soffitta, potrebbe introdurre una lezione, quella di oggi tratterebbe il verismo, del quale Luigi Capuna (Mineo, 28 maggio 1839 – Catania, 29 novembre 1915) è stato ed è il più importante teorico.
Il verismo, una vera scuola di pensiero che nasce a Milano per parlare del centro italia e soprattutto del sud, di quella Sicilia, di Capuana e dell’altro verista Giovanni Verga.
Capuana ci ricorda come figura, il senso della scuola, della formazione. Negli ultimi quindici anni della sua vita, nel 1900, lo scrittore ottiene la cattedra di letteratura italiana presso l’Istituto Femminile di Magistero a Roma, approfondisce la sua amicizia con D’Annunzio e conosce Pirandello che è suo collega al Magistero.
Tutta la vita precedente è dedicata alla letteratura, con attività giornalistica come critico teatrale del quotidiano “La Nazione” e di altre riviste e come scrittore, con una ampia produzione.
Anche di fiabe, che spesso si sono trovate nei libri per l’infanzia, scritte in una prosa svelta, semplificata al massimo, ricche di ritornelli, cadenze e cantilene rimangono forse l’opera più felice del Capuana.
Esse non nascono da un interesse per il patrimonio folkloristico siciliano e non vengono raccolte come documenti della psicologia popolare, ma nascono dall’invenzione.
Di queste l’unico volume reperibile è: Si conta e si racconta. Ne parleremo sicuramente.
Il romanzo di oggi fu scritto tra il 1890 e il 1892, due anni importanti perché è l’opera che lo renderà celebre vent’anni dopo, quando l’autore incontra Pirandello, come abbiamo visto.
Muore il 29 novembre 1915 a Catania, poco dopo l’entrata in guerra dell’Italia
Il romanzo di oggi parla di un marchese che convive da anni con una serva-amante di origini contadine, Agrippina Solmo; per scongiurare definitivamente una possibile unione matrimoniale, il Roccaverdina comanda al suo fidato sottoposto – Rocco Criscione – di sposarla a patto di non avere rapporti intimi con lei. Non sarà una cosa facile da sopportare per l’uomo geloso e questo avrà risvolti drammatici
Una rappresentazione cruda e autentica, vera, di un ambiente ancora semifeudale, nonostante l’unificazione, di una società che arranca economicamente, con un protagonista che tenta la scalata verso il nascente capitalismo, ma resta legato a un mondo arcaico e arretrato.
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