Nella nostra soffitta dei libri abbiamo parlato del Decamerone di Boccaccio e dell’espediente letterario legato al racconto nel racconto per dieci giorni dei ragazzi fiorentini.
Una modalità narrativa usata da molti autori, come Pirandello che fa parlare i suoi sei personaggi in cerca di autore.
Le mille è una notte sono novelle raccolte e o meglio redatte intorno all’anno mille, poiché si pensa che siano storie tramandate oralmente da un tempo più antico.
Siamo nel febbrile anno mille, dove comincia il mondo nuovo, gli arabi che diffondono l’uso della carta, e quindi la produzione dei libri comincia a diffondersi.
Ma i viaggi commerciali portano anche notizie, e si diffondono le novelle orientali. Stavolta non c’è un autore, o meglio sono tanti anonimi autori, quello che viene fuori è un libro mitico.
La storia comincia col solito re, che tradito da una delle sue mogli, uccide sistematicamente le sue spose al termine della prima notte di nozze.
Un giorno, Sharāzād, figlia maggiore del Gran Visir, decide di offrirsi volontariamente come sposa al sovrano, avendo escogitato un piano per placare l’ira dell’uomo contro il genere femminile.
Così la bella e intelligente ragazza, per far cessare il femminicidio e non essere lei stessa uccisa, attua il suo piano con l’aiuto della sorella: ogni sera racconta al re una storia, rimandando il finale al giorno dopo.
Va avanti così per mille e una notte (che è un modo di dire per indicare un periodo di tempo molto lungo); e alla fine il re, innamoratosi, le rende salva la vita.
Il teatro nel teatro, il cinema nel cinema.
Entrate nel mondo di Ali Babà e di Aladino
La Rete
Le Mille e una notte diventano un balletto coreografato da Angelin Preljocaj – lemag
L’audiolibro
