Principale Politica Finché ti morde un lupo, pazienza.

Finché ti morde un lupo, pazienza.

Finché ti morde un lupo, pazienza. Quel che secca è quando ti morde una pecora.

Mi è venuta in mente la legge di Joyce proprio in questi giorni, pensando al rapporto tra Europa e Ucraina.

Ricordate nell’ agosto 2022, quando l’Ucraina ha appositamente rigettato il pagamento delle tariffe di passaggio del petrolio nell’oleodotto che rifornisce, dalla Russia, i Paesi della parte Est della UE senza sbocco sul mare, causando il blocco della fornitura e quindi rafforzando la propria posizione come fornitore di energia dell’Europa?

Recentemente, sempre il governo di Kiev (che, ricordiamo per inciso, sarebbe dovuto sottoporsi al vaglio elettorale a marzo di quest’anno, con le elezioni generali) ha bloccato il passaggio dei prodotti Lukoil verso gli Stati europei che ancora dipendono da quelle forniture.

Sempre nel 2022 il Ministro dell’Interno ucraino rilascia un’intervista a Reuters sulla situazione della Centrale Atomica di Zaporizhzhya (la più grande centrale atomica del continente europeo).

Esaminiamola un po’:

“Regione di Sumy — il Ministro degli Interni ucraino ha detto martedì che la centrale nucleare di Zaporizhzhya, controllata dai russi, deve esser preparata a qualsiasi scenario seguente ad un bombardamento, compresa l’evacuazione delle persone dalla regione.

“L’impianto non solo è nelle mani del nemico, ma anche nelle mani di professionisti impreparati, può verificarsi una tragedia.” Ha detto il ministro degli interni Denis Monastirsky in un’intervista.

“Naturalmente, è persino difficile immaginare la scala della tragedia possibile se i russi continuano ad agire lì”, ha detto.

Ora, due cose sappevamo allora e sappiamo oggi, perché confermate dall’AIEA:

  1. La centrale di Zaporizhzhya è occupata dai russi
  2. Chi la gestisce sono i tecnici ucraini.

(fonte: AIEA “Il personale ucraino che gestisce l’impianto sotto occupazione russa deve essere in grado di svolgere i propri importanti compiti senza minacce o pressioni che compromettano non solo la propria sicurezza, ma anche quella della struttura stessa.” – Discorso del Direttore Generale dell’AIEA del 6 agosto 2022, all’indomani del bombardamento ucraino)

Quindi:

  1. perché chi occupa la centrale (i russi) dovrebbe anche bombardarla dal di fuori? (Ma che so’ scemi? Si direbbe a Roma) – se volessero “staccare la corrente” potrebbero girare un interruttore, invece di danneggiare le linee ed i piloni… Quindi, chi l’ha bombardata?
  2. Se la gestione è assicurata dagli ucraini, chi potrebbe scatenare la tragedia? Gli stessi tecnici ucraini che l’hanno gestita da anni ora sono degli incompetenti?

Alla luce di questi fatti e degli interrogativi, è chiaro che il messaggio del ministro degli interni ucraino è una minaccia verso l’Occidente. Un messaggio ricattatorio e di intimidazione verso un’Europa ancora segnata dal ricordo di Chernobyl.

E infatti, il problema si e’ ripresentato a due anni di distanza.

il 6 aprile 2024 un bombardamento ucraino, via drone, ha danneggiato uno dei reattori, per fortuna “senza comprometterne la sicurezza atomica” (fonte: AIEA).

E ancora, un attacco ben piu’ pesante, due giorni fa, che ha compromesso le strutture della centrale, tanto da comportarne l’arresto.

Il messaggio dice: intervenite a cacciare i Russi altrimenti non rispondiamo di quel che potrebbe succedere. Un po’ come quando il parcheggiatore abusivo viene da te, tu non hai moneta e lui dice: “Se succede qualcosa all’auto, se la ritrovi graffiata, io non rispondo”.

Ora, l’Europa ha fatto la voce grossa al proprio interno, condannando fin da subito l’attacco russo, elevando sanzioni, esportando armi contro la Russia. Comprensibile. Magari poco condivisibile, vista la dipendenza europea dalle fonti russe, ma comprensibile: il pastore allontana il lupo, o lo uccide. D’altronde la storia insegna che non lo si addomestica, il lupo. Si attira, si fa entrare nella propria orbita, si condivide cibo e protezione con lui e si rende piano piano domestico, fino a farlo diventare un valido compagno. Se ci si riesce. Altrimenti si abbatte.

Ma ultimamente l’Europa si era un po’ raffreddata, visti i costi del sostegno all’Ucraina e la difficolta’ ad intravvedere un’uscita dalla guerra senza un compromesso che scontenti tutti.

E la pecorella bianca, pura e gentile, minacciata dal lupo (l’Ucraina) cosa fa? Ci minaccia con quelli che sembrano proprio degli attacchi terroristici!

Cari amici, questo ci da’ la misura della debolezza reale e percepita dell’Europa sullo scenario internazionale.

E nessuno dei nostri pastori si stupisce di venir morsi dalla pecora? Io un po’, sinceramente, mi vergogno.

Marco Palombi

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.