ROMA – La festa dell’Assunzione della Vergine, così splendidamente ricordata nella devozione e nell’arte, sarà propizia domani anche per dare luce all’azione, discreta ma intensa che il Patriarca di Venezia ha voluto svolgere con il Ministero che ho l’onore di rappresentare.
Ognuno nel proprio ordine, come scrive la Costituzione della Repubblica, ma con un unico fine, proviamo così a sovvenire sia al bene comune della sicurezza civile sia a quello particolare delle persone prossime alla conclusione della loro esperienza detentiva.
A chi ha scontato la pena, od almeno la porzione di pena detentiva, vogliamo che non manchi un segno efficace di speranza per il suo futuro, segno che sarà di vero inserimento se consisterà nella abilità a un lavoro apprezzato dalla società e nella possibilità di svolgerlo con serietà e dignità: ed è per questo che concretamente abbiamo lavorato con la Chiesa veneziana. Una speranza di elevazione umana e civile che credo ben si appropri al giorno dell’Assunta. Qui a Venezia, se posso ricordarlo, anche al giorno successivo, dedicato alla solennità del compatrono di Venezia, san Rocco, raffigurata dal Canaletto e descritta dal Goethe.