Certo, “repetita iuvant” scrivevano gli antichi, per significare che “le cose ripetute aiutano”.
Per il sottoscritto, cioè, ripresentare la proposta di un progetto per la Città può favorirne la concreta realizzazione, specie quando la stragrande maggioranza dei cittadini di Taranto sia indifferente e la consideri addirittura irrilevante o superflua.
Si sta sempre parlando di un museo di scienze naturali e ambientali tutto tarantino, realizzato e gestito da tarantini e finalmente privo d’alcun tipo di “colonizzazione” da parte di Bari o Lecce, istituito in questa nostra recalcitrante realtà cittadina legatissima com’è – parlando di cultura e di musei – alla “Magna Grecia”, all’archeologia e alla storia. Non finirò mai di ripetere che i musei naturalistici vengono riconosciuti non solo come luogo per la conservazione e l’esposizione del patrimonio materiale e immateriale di una comunità, ma anche e soprattutto in quanto istituzioni atte a condividere quel patrimonio e quella cultura con la comunità medesima, rendendola poi attivamente partecipe anche attraverso svariate iniziative di “Citizen Scienze”.
L’accesso alla cultura, cari amministratori “passati, presenti e futuri”, anche in questa nostra Città “figlia del mare” e della cultura “magno-greca”, è stato autorevolmente dichiarato dall’UNESCO diritto fondamentale di tutti i cittadini (UNESCO,1976), un presidio che mira a rendere l’offerta e il patrimonio culturale alla portata di tutti, studenti, turisti, studiosi e normali cittadini, ivi compresi quelli con disabilità cognitive, fisiche o motorie. Anche la stessa conoscenza dell’ambiente marino appartiene alle scienze naturali e ambientali, scriveva il prof. Pietro Parenzan, e Taranto non può e non deve continuare ad essere soltanto la città della “mitilicoltura” ma ottenere anche un vero e proprio museo di biologia marina, magari con tanto d’acquario!
Ritornando al mio Museo Laboratorio della Fauna Minore – realizzato col patrocinio della Regione Basilicata, Parco Nazionale del Pollino e Comune di San Severino Lucano, e inserito dall’ENEA di Roma tra i “Siti di Rete Natura 2000” dell’UE – sento il dovere di ricordare che la visita a tale piccolo museo naturalistico ha offerto ai visitatori la possibilità di effettuare un’esperienza diretta, anche emotiva, in contatto con l’oggetto culturale finalmente naturalistico ed ecologico: la Natura, scientificamente e artisticamente rappresentata dai piccoli animali, dalla flora e dalle interazioni tra loro e il territorio del Parco.
Per gli studenti, specie per i bambini e ragazzi, inoltre, il contesto museale ha rappresentato certo un ambiente del tutto nuovo, mai visto prima, ed è stato unanimemente percepito come luogo di crescita oltre che di nuove, esaltanti scoperte. Non sono pochi i visitatori che hanno scritto che quando si accede a questo tipo di museo entrano in gioco anche aspetti emotivi, – molto più che in un museo archeologico, ad esempio – che interagendo con disegni, dipinti e coloratissimi diorami aiutano a formulare pensieri e soprattutto interessi in relazione a tale nuova esperienza.
E se poi fortuna vuole che dagli interessi si passi alla concreta attenzione sul territorio, un museo di questo tipo potrà servire da efficace laboratorio per la sperimentazione di nuove modalità di fruizione del territorio medesimo, ma che siano finalmente rispettose degli ecosistemi terrestri e marini e del loro funzionamento, per la vita e la sopravvivenza di tutti, sapiens compresi!
Chiudo col deplorare decisamente il comportamento dell’attuale ministro della cultura il quale esce in TV sostenendo con entusiasmo e fervore i musei artistici, archeologici, storici ecc., saltellando soddisfatto tra l’”inagurazione d’una sezione” dell’uno e l’”inizio dei lavori” dell’altro, ma ignorando immancabilmente e inesorabilmente i musei naturistici italiani che, a sentire gli addetti ai lavori, nel nostro Paese non se la passano per niente bene!
E’ questo un motivo in più per far riemergere i miei “repetita” quanto alla realizzazione d’un museo di scienze naturali e ambientali nella mia Taranto, sicuro come sono che potrebbe far salire la Città sensibilmente più in alto nella classifica della comunità con maggiore vivibilità e educare i miei concittadini all’amore e al rispetto per le proprie coste, il proprio mare e il territorio intero.
Valentino Valentini