Principale Ambiente, Natura & Salute Una transizione ecologica anche per le terapie farmacologiche?

Una transizione ecologica anche per le terapie farmacologiche?

I trionfi della scienza e della tecnologia, che in campo farmacologico, dalla scoperta dell’aspirina da parte del chimico risorgimentale di Scilla Raffaele Piria, in pochi decenni hanno cambiato il volto della vita media (da 30-40 a 70- 80 anni circa ), si cimentano con gli effetti avversi dello sviluppo industriale al centro dei moderni programmi di TRANSIZIONE ECOLOGICA, su cui riflettere, anche per evitare che come per i farmaci, talvolta le cure siano peggiori dei mali che sono chiamate a curare.

Le spinte di Mercato, figlie della velocità dei processi innovativi e della grande influenza delle lobby dei grandi gruppi a caccia di nuove opportunità di mercato, in un combinato disposto, sempre più di frequente orientano a scelte non sempre ben ponderate e testate in ambiti indipendenti di Stato (alle prese con la crisi di liquidità delle Università e dei Centri di ricerca Pubblici di Stato),

con una certa capacità di disorientare l’Autorità di governo che legittimamente si appoggiano alla tecnostruttura scientifica che troppo spesso vive di finanziamenti privati dai quali non è sempre facile sottrarsi ai loro desiderata.

Una leadership ispirata al supremo interesse pubblico (in primis la salute ) dovrebbe guidare larghi processi di Ricerca & Sviluppo di soluzioni scientifiche e tecnologiche, realistiche, compatibili con il sistema economico industriale e con la Salute pubblica.

Tra ansie e necessità varie, non sempre ci sono i tempi, ma nei casi più rilevanti è saggio esercitare un controllo a breve e medio termine sulle scelte e correggere il tiro.

Una necessità emergente in Europa con il Green Deal ed in particolare la conversione elettrica del sistema automobilistico che incontra le prime forti perplessità nel sistema industriale, che va correggendo il tiro rimodulando la conversione all’elettrico e tornando a investire sulla mobilità tradizionale,

Una necessità emersa anche in campo sanitario dopo le delusioni del COVID, e in particolare a causa delle reazioni avverse dei farmaci che compromettono la Potenza degli stessi e producono reazioni avverse gravi come riportò JAMA a fine Novecento.
Recenti ricerche vanno mettendo in luce la possibilità di realizzare per molte categorie di farmaci di largo uso, la terapia personalizzata di precisione su basi misurabili, promettendo l’ottimizzazione del rapporto RISCHI BENEFICI e volendo anche di quello COSTI BENEFICI.

Ricerche indipendenti in primari centri pubblici finanziati dallo Stato sarebbero utili per validare o invalidare questi modelli, che potrebbero aiutare le finanze pubbliche e familiari sempre più in sofferenza.

Un caso di TRANSIZIONE ECOLOGICA, che assieme ad altre ben ponderate, potrebbe riportarci a vivere più ricchi, in salute ed anche felici.

Vincenzo Valenzi

per approfondire
https://www.cimb.me/materiali.html

foto  www.farmacista33.it

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