- Siamo in estate, chi può si muove, chi non può muove il pensiero e va in Sardegna.
Una splendida isola che oggi con questa grande nostra autrice percorriamo avvolti dalla magia delle leggende.
Già in Fiori di Sardegna l’autrice descriveva la Sardegna, le sue piccole città, le loro passeggiate, le piazze, “ ..e senti ancora di fontane di marmo, e di statue, i suoi caffè splendissimi, il suo “club”, e qualche volta anche a intervalli di due o tre anni, si permette il lusso del teatro: tutto ciò però non impedisce che vi si tragga la vita più noiosa di questo mondo, sicché la più piccola novità basta per mettere in fermento gli abitanti pacifici e poco interessati nelle gravi questioni d’oltre monti e d’oltre mari”.
Le leggende sarde vanno più nell’interno, nelle montagne selvagge dove “il paesaggio ha in se stesso qualcosa di misterioso e di leggendario, con le sue linee silenziose e deserte o con l’ombra intensa dei boschi dirupati, è seriamente immaginoso, pieno di superstizioni bizzarre e infinite”.
L’autrice è sarda e racconta anche la sua infanzia dove: “mille ricordi mi si affollano su tal proposito al pensiero, e rammento tanti fatti accaduti nella mia infanzia. Anche la gente un po’ colta e spregiudicata crede, senza confessarlo, ai tesori, e più di un proprietario fa, all’insaputa, degli scavi nelle sue terre, in cerca di queste ricchezze meravigliose”
Parla di tesori e difatti ogni fiaba ed ogni leggenda è a base di tesori nascosti: e tradizioni antichissime indicano con precisione dei siti misteriosi nelle nostre montagne ove indubbiamente esiste dell’oro coniato”
Ecco immergetevi in questo mondo, entrate in Sardegna, dove troverete il diavolo cervo sui monti di Oliena, la leggenda di Aggius, un piccolo villaggio e cosi via.
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La Rete
La leggenda di Aprile
DISCORSO DI GRAZIA DELEDDA AL CONFERIMENTO DEL NOBEL
