Ci alterneremo in questo frangente estivo a mettere in rete, nella nostra soffitta di libri, un po’ di racconti fantastici, alla stregua di Poe che oramai campeggia con i suoi titoli.
Oggi parliamo di Iginio Ugo Tarchetti questo autore della Scapigliatura, questo esilarante movimento un po’ bohémien che si sviluppò nella Italia settentrionale negli anni 60 del secolo XIX°.
Il nostro autore compose questi racconti tra il 1867 e il 1868, nella fase terminale della sua giovane vita (mori a soli 28 anni).
Un omaggio a questo autore, che abbiamo già conosciuto presentando il suo libro Fosca.
L’elemento fantastico, predomina ogni racconto, tra sogno e la realtà, rispecchia l’interesse dello scrittore, affascinato dalle ombre della notte, dalle fiabe e dalla folla inquieta, oscillando nello spiritismo e nel sovrannaturale.
C’è anche una certa ironia nello stile, non esente dal dubbio e dallo scetticismo, con la scelta narrativa di ricondurre il racconto a casi clinici, esposti come se fossero una cronaca giornalistica di fatti concreti.
Cllcca per scaricare il libro qui
I racconti. “I fatali” un viaggio tra il sovrannaturale e il sentimento. “Le leggende del castello nero”, dove si parla della metempsicosi.
Nel “Manoscritto d’un pazzo”, troviamo il tema dell’ossessione, in “Un osso di morto” è la storia di uno scheletro che va a riprendersi dalla scrivania dell’autore la rotella del proprio ginocchio adibita a calcafogli.
Nel “Uno spirito in un lampone” un barone, dopo aver mangiato dei lamponi, si ritrova posseduto dallo spirito di una fanciulla misteriosamente scomparsa da un castello.
Un brillante scrittore che gioca con il lettore lasciandolo giocare tra il fantastico e il reale, ombre e luce, ovviamente tirandolo in ballo dal primo rigo:” Lascio a chi mi legge l’apprezzamento del fatto inesplicabile che sto per raccontare”.
La rete
L’amor sen viene l’amor sen va