Principale Estero Viaggi & Turismo Aerostello dell’Aereonautica un fiore nella Sila

Aerostello dell’Aereonautica un fiore nella Sila

La Calabria ha un fascino particolare, soprattutto per chi ama la montagna può godere nei parchi naturali dal Pollino, che condivide con la Lucania e il Parco Nazionale della Sila e poi c’è l’Aspromonte e altro.

Noi ci vogliamo soffermare sull’Aerostello, che fa parte di un complesso militare dell’Arma Aeronautica e che rappresenta davvero un fiore all’occhiello delle forze armate.

Lo diciamo smentendo chi afferma sulla rete che parla di un posto privato o che dice che si mangia male, oppure indica solo la strada.

Mettiamo le cose in chiaro, ne abbiamo parlato con il Tenente Colonnello Massimo Alligri, da due anni comandante del distaccamento aeronautico di Montescuro dove c’è l’Aereostello.

Si tratta di un presidio militare complesso adibito a funzioni più disparate di cui abbiamo spesso accennato nella nostra testata, a proposito delle presentazioni nelle scuole  del Colonnello Giuseppe Trani, presidente dell’Associazione Aereonautica di Taranto.

Il Comandante Alligri ne parla col cipiglio dell’ufficiale soddisfatto del suo lavoro, dicendo che la struttura dell’Aerocentro serve, di inverno, “per addestramento dei giovani avieri che devono imparare la sopravvivenza in Montagna, come si costruisce un rapporto con la natura anche in condizioni difficili come la presenza di neve abbondante. Ovviamente anche le attività di soccorso che fanno parte del corredo formativo”.

Una formazione teorica e poi esperimento pratico nel bosco

Difatti il complesso militare distaccamento aeronautico, come sottolinea il comandante, “ha una segreteria Comando. un nucleo Telematico, un nucleo Amministrativo, una struttura di Nucleo Servizi Generali, ha una centrale per le previsione meteo (un’altra chicca dell’Arma ndr) e poi Nucleo Sanitario per i militari, ma anche per i soccorsi pubblici”.  Compreso una pista di atterraggio che si vede nella foto.

Pensiamo a intemperie o incendi (per fortuna questi non ci sono stati ancora) utilizzando un Servizio Locale Prevenzione e Protezione anche in raccordo con i Vigili del Fuoco.

Non ultimo anche la promozione Umana Sociale e Sport

A questo proposito il comandante mi risponde sul senso di una Pagoda vista nei pressi del bosco.

“Si tratta di una struttura utile per gli eventi culturali o ricreativi ma in stato di abbandono perché qualcosa ha ceduto e che abbisogna di manutenzioni”. La solita rogna delle strutture pubbliche

Ne prendiamo atto però rilanciamo a chi di dovere, per il nostro modo di fare, come organo di stampa, perché si faccia qualcosa in uno dei posti più incantevoli di Italia. E lo vedete dalle foto che pubblichiamo

La struttura ricettiva dell’Aerostello, come si può notare, è un pezzo, forse quello più noto perché dal 1997 è aperto anche al pubblico e non solo ai militari in servizio, anche in pensione, dell’Arma, che vogliamo citare alla fine dell’articolo.

Incastonato all’inizio del Parco della Sila, in un’area incantevole dal punto di vista paesaggistico a 1500 metri di altezza sul livello del mare: alta montagna.

Attualmente la gestione del pranzo e del bar è affidato alla Sam Calabria, società cooperativa che possiamo dire ha un cuoco davvero in gamba, smentendo i denigratori della rete: si mangia benissimo. Un servizio di pulizia in camera come un vero albergo, cura di ogni dettaglio, insomma ben tenuto. Anche con una cordiale presenza di persone simpatiche e amorevoli come un sacerdote, ex cappellano miliitare in pensione.

Insomma dalle foto si può gustare la realtà che descriviamo.

.Una nota riguarda la strada per arrivarci, e qui centra l’Anas o la provincia. Venendo da Taranto a circa a 127 km, nella zona di Sibari, c’è la scritta Cosenza e dopo aver imboccata la strada per più di una ventina di chilometri non si legge più Cosenza nei cartelli.

Il navigatore dice, ad un certo punto, di svoltare e prendere l’A2 e procedere per 50 chilometri, ma a quello svincolo non c’è scritto Cosenza. Pensi di aver sbagliato perchè la direzione che si legge è Reggio Calabiria – direzione che peraltro abbiamo lasciato a Sibari – . Solo al 50esimo chilometro esce la scritta Cosenza. Non è corretto questo, poi da Cosenza è facilissmo arivare all’Aerostello.Anzi, la strada sale in quota cosi gradatamente che non cambi marcia all’autovettura.

La nostra nota è dovuta alla pervicacia del cronista che non deve tralasciare alcun dettaglio per l’informazione ai lettori.

Per chiudere nel nostro stile possiamo agiiungere di aver lasciato lì il nostro cuore, respirando il silenzio degli alberi che ci parlavano con un fruscio di essenze, volando con la fantasia tra i loro rami protesi; l’alta montagna è più vicina al Cielo, dove sempre più numerosi abbiamo lasciato parenti e amici, ecco il fruscio degli aberi e quell’essenza!

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