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Edegar Allan Poe – Hop-Frog

Poe si diverte in questo testo a inventare una corte reale immaginaria, con un nano giullare che trastulla un re annoiato, con burle e giochi accompagnato da sua sorella Trippetta.

Il re fa un gioco cinico con il giullare costringendolo a bere in alternativa a un nuovo gioco. Cosi il nano diventa brillo.

Questo che appare un racconto per bambini è in realtà un macabro thriller.

Difatti Hop-Frog è abbastanza brillo e dopo un’invettiva del re contro Trippetta, pianifica la sua vendetta con la più micidiale di tutte le sue trovate.

Infatti suggerisce al re e ai Sette Membri di Corte di camuffarsi da scimmioni, di legarsi tutti e otto a delle catene e di irrompere nella stanza da ballo cosicché tutti corrano via spaventati.

Lo sciocco re è entusiasta dell’idea di Hop e corre subito a vestirsi con gli altri per la mezzanotte, ora della messa in scena.

Giunge l’ora e Hop e Trippetta spengono tutti i candelabri, poi quest’ultima si mette vicino alla catena del lampadario, sotto ordine del nano.

Quando gli otto orangotanghi entrano nella stanza succede esattamente quello che aveva previsto il nano burlone: tutti gli invitati sgambettano di qua e di là in preda al delirio.
Leggete qui per sapere come finisce

O ascoltate dalla rete un audiolibro

 

 

oppure, sempre dalla rete internet, recuperiamo  un animazione

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