La giara è una commedia in un atto unico del 1916 di Luigi Pirandello ripresa da una sua novella composta nel 1906 e pubblicata nella raccolta Novelle per un anno nel 1917.
La storia rappresentata ripercorre con umorismo molti dei temi cari allo scrittore agrigentino, tra cui la molteplicità dei punti di vista, l’ambiente siciliano e i conflitti interpersonali.
Una storia che per le sue caratteristiche popolari, nel 1916, rielaborata dallo stesso autore agrigentino in dialetto, è finita anche sul palcoscenico teatrale con un breve adattamento rappresentato per la prima volta in Roma al Teatro Nazionale il 9 luglio del 1917 dalla Compagnia di Angelo Musco.
Un’altra rappresentazione, però in lingua italiana, alcuni anni dopo (il 30 marzo del 1925, con una versione scritta presumibilmente nello stesso anno).
La storia si concentra su un avaro, tipico personaggio della commedia dell’Arte, chi non ricorda l’avaro di Molière?
Il nostro avaro è Don Lolo Zirafa che vede dappertutto nemici che che vogliono depredarlo della sua roba.
Portando al parossismo la taccagneria del personaggio, Pirandello costruisce il paradosso esilarante della giara. Si tratta di un grosso contenitore per conservare l’olio, l’oro giallo del passato.
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