Riceviamo e pubblichiamo
Oggetto: il “Libertà”, quartiere offeso e denigrato
Cara Signora Presidente, non è certo mia intenzione addossarle, a poco più di due mesi dalla sua nomina, tutta la responsabilità del degrado, dell’abbandono, del perenne stato di sporcizia in cui versano da svariati anni gran parte delle strade nonché delle varie strutture municipali del “Libertà”. Ma è un dato di fatto che l’esordio non è dei migliori, e non vorrei si perpetuasse l’opera del suo predecessore, l’attuale cosiddetto “sindaco della notte”, il quale nei cinque anni del suo mandato non ha prodotto praticamente nulla, se non fumose quanto inutili chiacchiere. Ma veniamo a Lei, signora Presidente; parlo di cattivo esordio riferendomi nella fattispecie a quella indecente discarica a cielo aperto che deturpa il tratto di via Crisanzio angolo Trevisani prospicente la sede del 1° Municipio di cui Lei è il presidente.
Ebbene, i cittadini venuti da lei a denunciare con tanto di foto quell’obbrobrio causato da incivili, si sono sentiti rispondere che occorreva attendere che si formasse la Giunta comunale per agire. Ora, mi scusi, ma le pare che un presidente del Municipio, eletto regolarmente dai cittadini per sovrintendere ai servizi degli uffici e dell’attività amministrativa del Municipio stesso, abbia bisogno “che si formi la giunta” per telefonare al direttore dell’Amiu intimandogli di intervenire immediatamente per pulire un marciapiedi ridotto in quelle condizioni?
E ancora: occorre che si formi la Giunta per far sì che dei cassonetti sporchi e logori siano rimossi e sostituiti (o comunque disinfettati) così come il mucchio delle suppellettili ormai divenute pericolose per il transito dei pedoni? E già che ci siamo, occorre aspettare si formi la Giunta per far intervenire la Multiservizi affinché poti finalmente i rami completamente secchi dei poveri alberi piantati nel tratto di strada in parola? Sono solo alcuni esempi, signora Presidente, di ciò che in questo quartiere non va, e di cui patiscono da decenni gli incolpevoli residenti.
Tutto ciò premesso, le auguro comunque buon lavoro, pregiandomi di incalzarla sempre, naturalmente con modi civili e il massimo rispetto, affinché adempi al suo dovere per il quale, mi permetta altresì di ricordarle, che Lei, come altri Presidenti di Municipi, è profumatamente pagata con i soldi dei contribuenti Baresi.
Le auguro buon lavoro.
Luigi Cipriani
