A sorpresa Arianna Meloni, sorella maggiore di Giorgia e responsabile della segreteria politica tricolore, annuncia la fine del romanzo, redatto vent’anni fa, amoroso con il Ministro Francesco Lollobrigida.


La penna traccia la via gioiosamente nel 95 nella sede del papà di FDI, alleanza nazionale dove la passione amorosa non riusciva a sfociare in stabilità, causando un tira e molla costante.
Ma Lollobrigida, stufo, decide di dare una svolta: si presenta da Meloni con un enorme mazzo di ‘rose rosse per lei’ e scioglie il cuore della sorella della Lady di ferro.

La passione non ha più limiti, la loro vita è destinata a divenir famiglia: nascono Rachele, nel 2010 e per sempre l’ultima, Vittoria nel 2012.

L’infanzia difficile senza un papà ha sicuramente condizionato Arianna nei rapporti umani, tanto da far buttar giù a Lollobrigida le pene dell’inferno per poter mettere la corona amorosa nel cuor suo.
Probabilmente scaturisce da qui anche la scelta del non matrimonio, considerato dalla coppia ‘non essenziale’ all’espletamento amoroso.

Lollo e e Meloni sempre insieme, tenendosi la mano dinanzi alle feroci difficoltà politiche strumentali atte a minare la loro felicità.
Si sostengono a vicenda a quando Lollo ferma un treno in ritardo, Meloni lo difende considerandolo ‘un atto d’amore per il proprio lavoro atto a raggiungere in orario il meeting per garantire il regolare svolgimento mandato dagli Italiani’.
E ancora poi quando Lollo fu nominato Ministro Agricolo nel primo governo dalla sorella di Arianna, Presidente del Consiglio, in tutte le sue critiche, considerate come ‘capacità non è equipollente da famiglia, Lollo merita per il suo assetto politico e culturale’.
E per ultima in ordine cronologico, quando le critiche subissarono Arianna alla nomination ‘responsabile della Segreteria Politica tricolore’.
Lollo e Arianna appariva come la famiglia di Nazaret.

La Penna, che scrisse la trama, non riesce a finire il romanzo finendo l’inchiostro anzitempo, lasciando un vuoto nella narrazione amorosa.

Il bene ci sarà sempre, il ruolo condiviso da genitori anche, ma l’amore non più.

Marco Russo

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