Principale Politica Meloni indica Fitto per l ‘Ue

Meloni indica Fitto per l ‘Ue

Di Leonarda Manna

Il governo indica Raffaele Fitto commissario europeo. «L’Italia è un Paese fondatore, avrà un ruolo adeguato», dice la premier Meloni in Cdm. Prima il vertice con i leader della maggioranza che, di fronte alle sfide d’autunno, ‘rinnova il patto di coalizione’. ‘Avanti per tutta la legislatura attuando il programma, poi ci giudicheranno gli italiani’, dice la premier che difende le misure per la famiglia e attacca ‘gli zelanti funzionari Ue che vogliono far saltare l’assegno unico’ e sui migranti annuncia a breve modifiche alla legge Bossi-Fini.

Giallo sul comunicato finale del vertice, che la Lega in un primo momento invia ‘per errore’ con un testo diverso sull’Ucraina. Alla fine salta la riga che, insieme all’appoggio a Kiev, sottolinea il no ‘a ogni ipotesi di intervento militare fuori dai confini ucraini’. ‘Non è un caso, solo una scelta stilistica’, dice Salvini.

Una ”scelta dolorosa” ma necessaria. Giorgia Meloni condivide con i ministri del suo governo la decisione di candidare Raffaele Fitto per un ruolo importante a Bruxelles. Prima di informare i ministri, Meloni ha chiamato al telefono i leader dell’opposizione. Ma è stata la politica estera a rendere incandescente il clima nella maggioranza durante il vertice di centrodestra prima del Cdm. Si è discusso di Rai e autonomia, passando alla giustizia e ai balneari, poi l’emergenza carceri. Ma soprattutto di manovra. ”Sarà una legge di bilancio ispirata, come quelle precedenti, al buon senso e alla serietà. La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo”, ha detto la premier in apertura di Cdm. Priorità alla “riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese che assumono”.

A fine Cdm il giallo: la Lega diffonde il comunicato in simultanea con lo staff di Meloni, ma la nota differisce sulla linea dell’Italia nelle guerra in Ucraina. Nel testo diffuso dal Carroccio, poi rettificato dalla Lega, si confermava sì l’appoggio a Kiev, ma si specificava la contrarietà ”a ogni ipotesi di interventi militari fuori dai confini ucraini”. Poi l’intervento di Salvini: ”si tratta di un semplice errore, abbiamo ribadito la linea del governo che la Lega ha sempre sostenuto”.

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