Principale Italpress news Paderno Dugnano: quando il dolore diventa omicidio

Paderno Dugnano: quando il dolore diventa omicidio

Il dramma della solitudine. Il peso insopportabile di Riccardo.

 

Paderno Dugnano – In un precedente articolo trattai il disagio giovanile, parole importanti che ad oggi, risuonano nella mia mente con un’eco diverso, molto più sentito, toccante, urgente.

E’ la notte tra il 31 Agosto e il 1 Settembre 2024, nella serena villetta di Paderno Dugnano, risuonano ancora risate e allegria per la festa di compleanno appena conclusa.

Riccardo, 17 anni, studente del quinto anno di Liceo Scientifico, con l’amore per la pallavolo, chiama il 112 raccontando di aver assistito all’omicidio dei suoi familiari da parte del padre e di averlo ucciso a sua volta, sottraendo dallo stesso un coltello, l’arma usata per commettere il delitto.

La versione fornita non convince però gli inquirenti poichè totalmente assenti segni di colluttazione sul corpo del ragazzo ed a poche ore, lo stesso, cede durante l’interrogatorio ammettendo la propria colpevolezza nel massacro di tutta la famiglia.

Fa le sue ammissioni con voce tremolante, singhiozza nel racconto, descrive un quadro di sofferenza interiore, senso di solitudine e incomprensioni, un dolore intimo e profondo sottolineando ripetutamente il termine malessere, quasi volendo indicare il disagio esistenziale radicato nel tempo e sfociato nei gesti più estremi: UCCIDERE, l’unica via di fuga, “annientare se stesso debellando gli altri”.

Come un vortice quasi oscuro, un abisso che risucchia le emozioni, il disagio interiore getta i giovani nella sofferenza più nuda e cruda, fatta di un mix di fattori non solo sociali, ma anche culturali e individuali.

Spesso celati dietro una maschera di sorrisi, percepiscono loro stessi come persone sole, incomprese, emarginate.

Pressioni sociali, l’ossessione per un immagine di sè impeccabile, il costante confronto con l’altro amplifica il senso di inadeguatezza creando frustazioni, insicurezze, rabbia e senso di impotenza lasciando una sequenza di cicatrici vuote, indelebili, invisibili, un grido di aiuto, spesso inascoltato.

L’ennesima tragedia familiare, la strage di Paderno Dugnano è un monito nel ricordo che il disagio giovanile è purtroppo, un problema serio che richiede attenzione ed empatia, perchè ogni giovane è una persona a sè, con fragilità e paure.

Ricordiamo che l’ascolto e la comprensione sono alla base del sostegno necessario. E’ tempo di agire prima che altre vite vadano perdute.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.