Scintille e accuse reciproche tra Harris e Trump in un dibattito che ha tenuto incollati alla tv milioni di telespettatori
Tanti e scottanti i temi trattati ieri sera, negli studi della Abc di Filadelfia, dai due contendenti per la Casa Bianca in un dibattito televisivo che ha assunto i toni di un duello. Harris-Trump, a 56 giorni dalle elezioni presidenziali, senza esclusione di colpi, si sono sfidati a ‘singolar tenzone’.
E, alla luce dei sondaggi più immediati, sembra proprio che la Harris abbia riscosso un più ampio consenso tra gli elettori, al punto da incassare il prezioso endorsment della superdiva Taylor Swift
Che l’America si decida ad avere un Presidente donna? A giudicare dall’affermazione di Obama, subito dopo i 90 minuti di dibattito, parrebbe di sì. E quel Yes, she can, ovviamente in versione riveduta e corretta, dell’ex presidente degli Stati Uniti è rimbalzato sui social, come espressione di una vittoria prossima.
Gli argomenti, le accuse, la tensione
Indubbiamente non sono mancati gli argomenti da trattare ai due candidati, decisamente divisi da barriere ideologiche insormontabili.
Dalle guerre che flagellano la realtà dei nostri giorni ai problemi di politica interna, quali l’aborto o l’immigrazione, Kamala Harris ha mostrato il suo volto di donna forte e combattiva, dotata anche di un self control che decisamente è mancato al biondo Donald. E la 59enne ex procuratrice, sin dalle prime battute, dopo l’iniziale e imprevista stretta di mano con l’avversario, ha giocato d’astuzia, irritando il tycoon sì da indurlo a repliche facilmente confutabili.
Ma, decisamente, in relazione al problema dell’immigrazione, Trump è giunto ad un’affermazione, a dir poco, grottesca, quando ha sostenuto che gli immigrati mangiano animali domestici a Springfield, Ohio. Nello specifico gatti e cani.
Insomma l’istrionico Donald, probabilmente provato dai suoi tanti problemi legali, come evidenziato dalla Harris, si è di certo inimicato una larga fascia di elettori che, ancora oggi, vivono una condizione di emarginazione nella bella America.
E, quanto all’aborto, preda di un delirio di mendacità, evidenziato anche da una dai giornalisti conduttori del dibattito, ha sostenuto che in America si giunge ad uccidere un bambino a nove mesi.
Poi, di fronte alle pressioni della Harris, l’ha definita marxista, non senza far riferimento a quelle che, a suo dire, sarebbero state elezioni pilotate da brogli nel 2020.
Insomma uno dibattito molto animato che, pur toccando problemi scottanti, quali l’immigrazione, la politica estera e la sanità, si è incentrato prevalentemente su Trump, tralasciando dettagli politici rilevanti.
Who is the winner?
Difficile da stabilire, visto anche il fluttuare perenne della componente elettorale. E, se il candidato repubblicano, Donald Trump, con i suoi usuali toni trionfalistici, ha dichiarato ai giornalisti di aver vinto, noi procediamo con una certa cautela, Perché, sulla scia delle feroci propagande, fortemente manipolatorie, che affliggono ormai il panorama politico internazionale, risulta molto difficile fare delle previsioni, né tantomeno delle affermazioni.
E, illuminati dalle parole di Feuerbach, un saggio filosofo del passato, ci piace porre delle riserve su qualsivoglia ipotesi dal momento che, “ l’uomo è ciò che mangia”