La Modugno della Cultura, quella che vanta L’Annunciazione di Bartolomeo Vivarini (1472) da lui portata all’ammirazione del mondo all’Esposizione Universale di Milano del 2015, omaggia Vittorio Sgarbi. E lo fa nel modo migliore possibile ospitandolo per la prima delle due date previste per la rassegna Oscar del Libro di Manila Gorio (v. Corriere Pl.it del 9 u.s.) nei bellissimi spazi del chiostro del Palazzo Santa Croce. E dunque Premio “Oscar del Libro” consegnato a lui dal Sindaco di Modugno, Nicola Bonasia, e poi subito dopo la presentazione del suo ultimo lavoro, è uno Sgarbi stanco per il viaggio, ma che non ha voluto certo deludere le attese né della Gorio né dei padroni di casa, quello che, con dovizia di immagini proiettate, ha parlato di “Arte e Fascismo”.
Il suo libro appena uscito quest’anno che, esplorando il rapporto tra arte e politica in uno dei periodi più controversi della storia italiana, alla fine spiega – citando persino il Pier Paolo Pasolini che parlava di un «antifascismo più autoritario e fascista del fascismo stesso» – quale immenso danno per la Cultura sia stata la criminalizzazione ai danni di opere e autori di quel periodo che è stato, sotto il profilo artistico, il più importante del ‘900 dell’intero mondo…e che ha restituito all’Italia quel riconosciuto primato che le spetta di diritto come “Paese della Bellezza”, e non solo per il suo inarrivabile patrimonio ereditato dai secoli, ma per la creatività e quel genio tutti nostri e quasi una caratteristica scolpita nel DNA del nostro popolo.
Quasi una pietra miliare, dunque il libro di Sgarbi, anche per promuovere un’oggettiva rivisitazione non solo artistica, ma anche storica di un ventennio senza più praticamente testimoni vivi di «un fascismo che non c’è, se non nella propaganda» di fronte a lui un pubblico venuto anche da fuori a riempire quasi totalmente lo stupendo e ampio chiostro che ospitava l’evento. La miglior prova di un’ammirazione non certo intaccata dal presunto scandalo che lo ha portato alle dimissioni volontarie, per non mettere in difficoltà questo Governo ormai sotto continuo attacco mediatico, e con ogni mezzo, pur di scalfirne il consenso e impedirgli le riforme che cercano di rimettere in piedi un’Italia a pezzi per le passate gestioni, comunque in guerra anche se non ufficialmente e, per di più, in una «Europa subalterna» verosimilmente alle grandi lobby mondiali e i cui principali Paesi membri, sotto sotto, fanno pure, se vogliamo, concorrenza sleale al nostro.
A salvare la speranza, almeno quella, nell’indifferenza quasi totale che sembra essersi impadronita delle coscienze di tutti, per fortuna lo spettacolo di un pubblico colto ed entusiasta come quello di avantieri e con le presenze persino di qualche presidente di importanti associazioni culturali di Bari e del territorio lì apposta per Sgarbi. Una lunga fila per dediche al suo libro, prima di una diretta televisiva dalla bella sala conferenze del complesso, e poi autografi e selfie pure di passanti e ragazzini per strada…beh cena necessariamente saltata per lui, almeno stavolta, prossimo appuntamento in Puglia di Sgarbi per il 27 settembre.
Enrico Tedeschi