Il governo venezuelano ha convocato l’ambasciatore spagnolo e ha richiamato il suo ambasciatore in Spagna per consultazioni, ha detto il ministro degli Esteri venezuelano, alimentando le tensioni diplomatiche tra Caracas e Madrid, dove il leader dell’opposizione venezuelana è in esilio. La camera bassa del parlamento spagnolo ha votato mercoledì per riconoscere la vittoria elettorale del candidato dell’opposizione, Edmundo Gonzalez, arrivato questa settimana in Spagna per chiedere asilo e che è stato ricevuto giovedì a Madrid dal presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez.
Crisi diplomatica tra Venezuela e Spagna
La tensione diplomatica è aumentata giovedì sera tra Madrid e Caracas, che ha richiamato il suo ambasciatore in Spagna per consultazioni poche ore dopo che il presidente del governo Pedro Sanchez ha ricevuto l’avversario venezuelano Edmundo Gonzalez Urrutia, rifugiatosi a Madrid da domenica. In risposta alla dichiarazione del ministro della Difesa spagnolo Margarita Robles, che descrive il governo di Nicolas Maduro come una “dittatura”, il Venezuela “ha deciso di richiamare l’ambasciatrice venezuelana” Gladys Gutierrez “per consultazioni”, ha annunciato giovedì sui social network il ministro degli Esteri venezuelano Yvan Gil. Il ministro della Difesa spagnolo Margarita Robles ha espresso solidarietà agli “uomini e donne del Venezuela che hanno dovuto lasciare il loro Paese” a causa della “dittatura”. Commenti che Yvan Gil ha definito “insolenti e maleducati”, affermando che “testimoniano un deterioramento” delle relazioni bilaterali. La Spagna, come tutti gli Stati membri dell’Unione europea, reclama la pubblicazione integrale dei verbali emessi dai seggi elettorali durante le elezioni presidenziali del 28 luglio, cosa che le autorità venezuelane non hanno fatto, sostenendo di essere stata vittima di un attacco informatico.
Risultato contestato
Il Consiglio Elettorale Nazionale (CNE) ha proclamato il presidente Nicolas Maduro vincitore di queste elezioni, con il 52% dei voti. Ma questo risultato è contestato dall’opposizione, che assicura, sulla base dei verbali forniti dai suoi cronisti, che Edmundo Gonzalez Urrutia ha ottenuto più del 60% dei voti. In assenza di risultati completi, i paesi dell’UE finora si sono rifiutati di riconoscere un vincitore. Questo non è il caso degli Stati Uniti, che hanno deciso di riconoscere Edmundo Gonzalez Urrutia come presidente e che giovedì hanno annunciato sanzioni contro 16 persone vicine a Nicolas Maduro, sostenendo che avrebbero “ostacolato” lo svolgimento delle elezioni presidenziali del 28 luglio. Tra loro ci sono leader del CNE e magistrati tra cui il presidente della Corte Suprema che ha convalidato la rielezione di Nicolas Maduro e il pubblico ministero che ha emesso un mandato di arresto contro Edmundo Gonzalez Urrutia. Caracas ha subito respinto “con la massima fermezza” le misure ritenute “illegittime e illegali” e considerate una nuova “aggressione” da parte di Washington.