L’orchetra Tebaide ancora una volta ci stupisce con un concerto su Nannerl Mozart. E la musica si fa narrazione, storia
Non solo musica, ieri sera al Teatro Orfeo di Taranto, ma narrazione, storia di una donna vittima del pregiudizio di una società che non dava spazio in ambito artistico alla figura femminile. Una donna del ‘700, una musicista straordinaria, colpevole solo di essere donna. Questo, in sintesi il tema sviluppato ieri dall’Orchestra Tebaide che, in un mix perfetto di musica, voci e recitazione, ha stupito la platea con un racconto sofferto di Nannerl, sorella di Mozart.
E tutto si è colorato di vita vissuta, di storia ancora attuale grazie alla magica interpretazione di Gisella Carone, che ha dato pathos straordinario ai testi della regista Raffaella Balestra, mentre la musica di Mozart creava suggestioni, emozioni ineguagliabili.
Una Nannerl viva, vera, dunque, che si è raccontata, ma ha anche squarciato il velo del silenzio e dell’indifferenza. Una donna vittima di una società al maschile. Una delle tante che ancora lottano per eliminare quel divario di genere esistente non solo nella musica classica.
Nannerl, questa sconosciuta
Nella Salisburgo del ‘700 non c’era spazio per una bambina prodigio come Anna Maria Mozart, sorella maggiore di Amadeus. Sì, certo bambine e bambini potevano ricevere un’educazione musicale, ma con regole ben precise che facevano già la differenza.
Alle fanciulle infatti era concesso solo di suonare il clavicembalo o il fortepiano, ma a una condizione di un notevole rilievo. Avrebbero dovuto smettere una volta giunte in età da marito!
Vietata dunque ogni ambizione musicale nell’Europa del XVIII secolo, vietata ogni esibizione pubblica e remunerata, pena la fama di prostituta!
Appare quindi evidente come questo genio, che alcuni ipotizzano sia stata l’autrice di molti spartiti del fratello, malgrado il successo riscosso in età infantile dinanzi alla zarina, giunta in età da marito, abbia dovuto soffocare ogni sua velleità artistica e il silenzio, l’ombra abbiano avvolto la sua esistenza. Ma, ieri, sera, nella luce soffusa di un palcoscenico, Nannerl è tornata a vivere.
Emozioni, suggestioni musicali
E sulle note del concerto n° 20, KV 466 in re minore, eseguito dall’orchestra Tebaide con la superba direzione di Cosimo Maraglino, la magia della musica di Mozart si è trasformata in sogno, in emozione grazie soprattutto alla straordinaria performance al pianoforte del maestro Alessandro Vena.
Questi infatti, artista di fama internazionale, non ha tradito le aspettative del pubblico e ha impresso uno spessore e un vigore unico al pathos emotivo di questo concerto per orchestra e pianoforte.
Non certo meno esaltante la seconda parte dell’evento, che con le preziose vocalità di artisti di chiara fama, quali il mezzosoprano Lucia Mastromarino, unitamente alle vocalità di artisti esordienti, quali il soprano Serena Grieco e il baritono Angelo De Matteis, hanno dato vita a personaggi a noi tanto cari del melodramma mozartiano.
Poi, il racconto musicale di Nannerl ha avuto termine e i riflettori si sono spenti nel fragore degli applausi, ma il sipario è ancora aperto sulla storia di questa donna, vittima di una società discriminante.
Una storia triste, una storia come tante, in un mondo che ancora oggi non dà spazio, che emargina, mentre il passato si confonde con il presente, sperando che un domani tutto possa cambiare.