Apprendiamo da queste colonne che vicino a Manduria sorgerà un “resort” extra lusso con annesso campo da golf di importanza mondiale occupando più di 200 ettari di campagna pugliese.
Dobbiamo essere contenti per i nuovi posti di lavoro che si creeranno per la sua edificazione come per il suo funzionamento.
Il via libera è venuto dalla Zes Unica voluta dal Ministro Fitto. Il futuro padrone di questa struttura è una società svizzera guidata da un italo svizzero (quest’ultima notizia essendo di natura finanziaria -e quindi può modificarsi in ogni momento- andrebbe verificata).
Alcune considerazioni:
A) una società svizzera viene qui, fa soldi, se li porta via e paga le tasse in Svizzera dove hanno servizi pubblici di prim’ordine mondiale mentre noi continueremo a beneficiare dei lep… se tutto va bene.
B) una significativa quantità di manodopera viene sottratta alle attività locali e alle piccole imprese del luogo per sostenere una iniziativa che non è locale, non è nazionale e non esprime la nostra identità.
C) il golf non fa parte della nostra identità e occupa parte significativa di terreni che potrebbero (e sono) dedicati ad altro.
D) parte del mercato turistico -e segnatamente quello che spende di più- viene intercettato da questa società svizzera; pensavamo che almeno il turismo e il nostro sole e mare non ce lo potevano togliere e invece riescono anche in questo.
E) il via libera viene dato in sessanta giorni da una struttura pubblica, la Zes (e quindi pagata con le nostre tasse), mentre noi per costruire una copertura alla nostra auto dopo due anni siamo ancora in attesa.
F) la Zes è stata pensata per regalare i soldi delle nostre tasse a chi ne facesse richiesta: è questo il caso? E quanti “incentivi” avranno gli svizzeri? Con quanta sollecitudine saranno erogati? E alle aziende dei meridionali gli incentivi dove sono? E i meridionali sono in grado di intercettarli?
G) la progettazione non sembra essere stata affidata ad architetti locali portatori della nostra maniera di sentire ed offrire le vacanze.
H) la Puglia affascina perché è riuscita a conservare la propria identità nonostante il mondialismo e l’efficientismo dominante; è da ritenere che anche i turisti che andranno in questo posto che presto edificheranno lo faranno probabilmente per visitare paesini e ammirare vestigia della nostra identità architettonica e culinaria (almeno) invece questa struttura rischia di essere una specie di disneyland di lusso (che già sono diffusi in tutto il mondo) nel mezzo di un giacimento culturale originale e fantastico che fa a botte con il lusso!!
Una americanata? che fine farà dopo i primi anni di successi? Si dovranno inventare numerosi G7 per giustificare ulteriori trasferimenti di danari dal contribuente agli svizzeri o come l’Ilva tra alcuni decenni lo dovremo distruggere per sopravvivere? E quanto costerà ripiantare vigne e ulivi? O già inquina il nostro immacolato paesaggio pugliese già dai rendering? Tutto questo ci dovrebbe entusiasmare per avere avuto in cambio di alcuni o, ancora peggio, molti posti di cameriere e simili che servono come l’aria alle strutture piccole e autentiche che già abbiamo???? Di cui per la gran parte non solo non percepiscono incentivi ma pagano le tasse che servono a finanziare questa concorrenza svizzera! Il minimo che vedremo sarà nuovo abbandono di uliveti e vigneti per mancanza di manodopera.
Questa è una pensata della destra cui abbiamo affidato la difesa della nostra identità e sovranità almeno economica!!! Quando smetteranno di considerare il Sud una miniera di braccia e menti da sfruttare per l’arricchimento altrui? Chi gli ha detto che noi meridionali abbiamo una spiccata predisposizione ad essere sfruttati o schiavi di altri? Non sanno al governo che siamo costretti ad assumere extracomunitari senza alcuna qualifica perché gli italiani specializzati stanno all’estero o stanno qui al servizio degli stranieri?
A occhio e croce sembra che urga un profondo ripensamento della destra almeno per non fare le stesse cose della sinistra che la gente non vuole più sentire, né vedere.
Canio Trione