Con questo romanzo Dreiser assunse un preciso connotato letterario: l’interprete dello sviluppo finanziario ed industriale a cavallo tra il XIX secolo e XX secolo.
Un mondo ricco di spinte creative, di entusiasmi, ma povero di scrupoli, tutto tese all’adorazione del “moloch” del dollaro.
Vissuto a cavallo dei due secoli (1871-1945) Theodore Dreiser è considerato il padre del romanzo moderno americano e uno dei maggiori esponenti del realismo.
Il romanzo pubblicato nel 1925 ebbe un successo e già nel 1931 diventò un film.
La Rai nel 1962, ne fa uno sceneggiato in sette puntate che per la mole dei personaggi è sicuramente un primo colossal tv.
Una tragedia americana racconta l’allucinante parabola di un social climber (“arrampicatore sociale”), che ha ispirato anche una commedia di successo di Patrick Kearney, un film del 1931 e pure un film del 1951 con Montgomery Clift, Elizabeth Taylor e Shelley Winters: Un posto al sole.
La vicenda è un atto d’accusa contro la corsa al successo dei giovani americani negli anni Venti.
Nel cast troviamo Giuliana Lojodice (la vittima) e Lilla Brignone (la madre), il già collaudato Warner Bentivegna e Virna Lisi.
Da menzionare lo stuolo di attori (Glauco Onorato, Scilla Gabel, Roldano Lupi, Ileana Ghione, Luigi Vannucchi, Franco Volpi, Regina Bianchi, Renzo Palmer, Alberto Lupo, Fosco Giachetti.
Ai primordi Loretta Goggi, Roberto Chevalier, Oreste Lionello.
Una tragedia americana (1962) 3×7 (youtube.com)