Principale Economia Il debito pubblico francese sta andando fuori controllo

Il debito pubblico francese sta andando fuori controllo

Il nuovo governo francese deve affrontare molte sfide, tra cui interrogativi sulla sua legittimità democratica e un debito pubblico che ha preoccupato i partner UE della Francia. Parigi ha bisogno di risparmiare per tenere sotto controllo il proprio debito. Intanto l’UE ha avviato una procedura per il deficit, e sui mercati finanziari crescono i disordini. Secondo i dati del ministero delle finanze, è probabile che il debito pubblico francese salirà quest’anno fino al 5,6%, invece di scendere.

Il debito francese sta andando fuori controllo

L’enorme debito della Francia sta diventando un problema sempre più serio per il paese. Sui mercati finanziari crescono i dubbi che il nuovo governo riuscirà a tenere sotto controllo il deficit, rendendo sempre più costoso per la Francia prendere in prestito denaro. I disordini possono essere visti nel premio di rischio che gli investitori chiedono per i titoli di stato francesi. Le obbligazioni federali tedesche vengono solitamente utilizzate come termine di paragone. Da quando il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato elezioni parlamentari anticipate a sorpresa a giugno, in cui hanno trionfato i populisti di sinistra e di destra, il divario tra i costi di finanziamento francesi e tedeschi è quasi raddoppiato. Il cosiddetto spread tra le obbligazioni decennali dei due paesi è attualmente pari a 0,79 punti percentuali. Il nuovo primo ministro francese Michel Barnier parla di “situazione grave” visto il debito di quasi 3.200 miliardi di euro e chiede uno “sforzo nazionale”. Ma poiché, dato l’equilibrio di potere in parlamento, il suo governo dipende o dalla mercé del populista di destra Rassemblement National (RN) o dell’alleanza del Fronte Nuovo Popolare, dominato dai populisti di sinistra, sarà probabilmente estremamente difficile per il governo a perseguire un percorso di austerità radicale. La Francia ha attualmente un debito pari al 110% del prodotto interno lordo (PIL). Lo scorso anno i nuovi prestiti per riequilibrare il deficit di bilancio hanno raggiunto il 5,5% del PIL, molto più del 3% consentito nell’UE. Anche il debito totale ha superato il limite superiore, che nell’UE è pari al 60% della produzione economica.

La procedura per il deficit è in corso

Durante la pandemia del coronavirus, l’UE ha temporaneamente sospeso le sue regole sul debito per consentire ai paesi di ricevere miliardi di aiuti economici. Alla fine di aprile di quest’anno, dopo difficili negoziati, è entrata in vigore la riforma del “Patto di stabilità e crescita”. Ciò prevede tra l’altro che i paesi con un livello di debito superiore al 90% debbano ridurre il loro rapporto debito/PIL di un punto percentuale ogni anno. Considerato l’elevato debito, la Commissione UE ha avviato una procedura di deficit contro la Francia. Il governo francese dovrà quindi sottoporre all’approvazione di Bruxelles un piano su come ridurre il nuovo debito al di sotto del limite consentito. La Commissione ha lasciato scadere la scadenza originariamente fissata per il 20 settembre in vista della formazione di un governo in Francia e l’ha prorogata fino a metà ottobre. Ma a quanto pare neanche il governo può rispettare questa data. La Commissione europea prevede quindi che la Francia dovrebbe risparmiare 15 miliardi di euro nei prossimi sette anni, in combinazione con riforme dolorose. Il nuovo primo ministro francese vuole elaborare entro l’inizio di ottobre un bilancio che dovrà poi passare al Parlamento. Si tratterà di un compito estremamente difficile e dall’esito incerto. A causa della mancanza di sostegno, il 73enne rischia il voto di sfiducia in Parlamento.

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