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Sale la tensione nel Corno d’Africa: armi egiziane alla Somalia

La tensione era già alta nel Corno d’Africa a fine agosto, ora ad alimentarla è l’assistenza militare dell‘Egitto alla Somalia. Nei giorni scorsi il regime di Al Sisi ha consegnato a Mogadiscio un carico di armi pesanti così come previsto dal recente accordo di cooperazione militare tra le due nazioni il 14 agosto. La spedizione avviene anche alla luce delle crescenti tensioni nel Corno d’Africa, in particolare tra Somalia ed Etiopia dopo che quest’ultima si è alleata con la regione separatista del Somaliland. L’accesso all’acqua è al centro di due controversie nella regione.

Sale la tensione nel Corno d’Africa: armi egiziane alla Somalia

Egitto ed Etiopia hanno trascorso più di 10 anni a contendersi il diritto di controllare il corso del fiume Nilo, mentre più di recente Somalia ed Etiopia sono state coinvolte in una disputa diplomatica a causa di un accordo sui porti del Mar Rosso firmato dall’Etiopia e dal territorio separatista del Somaliland, che la Somalia considera parte del suo territorio. Ma le trattative infruttuose hanno lasciato il posto a una nuova tornata di atteggiamenti e di minacce. L’Egitto e l’Etiopia sono diventati rivali regionali più accesi durante i loro colloqui, spesso controversi, sul massiccio progetto della diga etiope, che è quasi completato e produce elettricità dal 2022. L’Egitto avrebbe ora 1.000 soldati in Somalia e potrebbe schierarne fino a 10.000 nei prossimi mesi. Ha promesso 5.000 truppe per una nuova forza di stabilizzazione dell’Unione Africana alla fine di quest’anno e potrebbe schierare separatamente altri 4.000 unità come parte del suo accordo di difesa bilaterale con la Somalia. L’Etiopia, che non è nuova all’uso della propria potenza militare per cercare di ottenere influenza nella regione, ha risposto con minacce di vasta portata.

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La contesa

Il 1° gennaio, il Somaliland ha annunciato un accordo a sorpresa  in cambio del riconoscimento da parte dell’Etiopia della propria statualità. Il Somaliland, ex colonia britannica lungo il Golfo di Aden, ha dichiarato l’indipendenza dalla Somalia nel 1991, sebbene nessun Paese l’abbia riconosciuta ufficialmente. Nonostante ciò, il Somaliland ha attratto significativi investimenti stranieri, in parte grazie al suo porto di Berbera, situato strategicamente. Dunque, l’alleanza concede all’Etiopia, che non ha sbocchi sul mare, 20 chilometri, di costa somala, dove prevede di costruire una base navale sul Mar Rosso. La Somalia, indignata per l’accordo, considera il Somaliland parte del suo territorio e teme che la crescente influenza dell’Etiopia possa minacciare la sua sovranità. L’Egitto, che ha anche tensioni regionali con l’Etiopia a causa delle controversie sul riempimento unilaterale della diga della Grande Rinascita da parte di quest’ultima, ha espresso il suo sostegno alla Somalia. Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha invitato il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud al Cairo il 28 agosto per stipulare un patto di difesa in risposta alle azioni dell’Etiopia e del Somaliland; l’invio recente di aiuti militari è stato il primo di una serie in un contesto di crescente tensione regionale.

 

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