Principale Estero Nei cieli israeliani ieri sera la vendetta di Teheran

Nei cieli israeliani ieri sera la vendetta di Teheran

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Circa 180 missili balistici ieri sera sono stati lanciati dall’Iran su Israele, molti dei quali intercettati. Dura la reazione di Netanyahu

 

L’ora della vendetta è giunta. Teheran ieri sera ha tuonato contro Israele, lanciando un massiccio attacco contro lo stato ebraico, reo di aver ucciso, sul proprio territorio leader militanti palestinesi. Circa 180 missili balistici iraniani infatti, intorno alle 19,00, hanno infiammato i cieli di Tel Aviv e di Gerusalemme, in gran parte intercettati dal sistema antimissilistico israeliano Iron Dome, nonché dalle forze aeree alleate. Da un primo bilancio sembra che non vi siano state vittime.

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L’attacco iraniano

In simultanea, due terroristi, armati di fucili d’assalto, sono entrati nella metropolitana di Jaffa, facendo fuoco sui presenti. Otto i morti e altrettanti i feriti. La scena, immortalata dalle telecamere del posto, ha consentito alla polizia israeliana l’immediata ‘neutralizzazione’ dei due uomini.

La parola vendetta riecheggia in Medio Oriente

In questa crescente spirale di violenza in Medio Oriente, oltre al suono sinistro delle bombe, delle sirene e delle grida dei civili, vere vittime di questo dilagante conflitto, riecheggia da tutte le parti un unico grido: vendetta.

Vendetta tuona Teheran per l’uccisone da parte di Israele del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, avvenuta la scorsa settimana, ma anche per la morte del leader di Hamas Ismail Haniyeh in un attentato compiuto da Israele proprio a Teheran

Vendetta, gridano i familiari delle migliaia di vittime civili cadute sotto il fuoco delle bombe israeliane, le madri di quei bimbi sepolti dalle macerie, mentre l’odio, cancro di un’umanità disperata e allo sbando, cresce a dismisura.Tutti giurano di far pagare all’altro la propria azione o la propria reazione.

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Netanyahu

L’Iran ha commesso un grosso errore stanotte e lo pagherà. Chiunque ci attacchi, sarà attaccato” ha sibilato ’ Netanyahu subito dopo l’attacco iraniano, il secondo dopo quello del 13 aprile scorso, mentre ha rispolverato il suo tono biblico parlando di asse del male da sradicare.

Nel frattempo il Pentagono minaccia, in questa escalation di violenza, “gravi conseguenze per l’Iran”, a seguito di questa sua azione punitiva

Insomma, in questo macabro rimpallo di accuse e responsabilità, ciascuno minaccia l’altro, mentre la tensione sale e si delineano le eventuali alleanze nel caso in cui questa guerra dovesse assumere proporzioni maggiori.

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Il discorso di Biden dopo l’attacco iraniano

Le dichiarazioni di Teheran

E’ un spettro terribile quello che incombe, che terrorizza.

Mentre le ore si consumano nella’ansia e l’Occidente si dichiara pronto a sostenere Israele, la Russia condanna l’amministrazione Biden e da Teheran il neopresidente  Masoud Pezeshkian esplicita su X le motivazioni di questo attacco, a suo dire legittimato dalla salvaguardia ‘degli interessi e dei cittadini dell’Iran’.

Un attacco dunque che rappresentasolo una parte del nostro potere”, chiarisce il presidente iraniano.

Il tono è secco, determinato e lascia intuire le potenzialità belliche di uno Stato di cui si ignorano molte, troppe cose.

E l’Italia?

Il nostro bel paese condanna l’attacco iraniano a Israele, ma non nasconde la propria preoccupazione per gli sviluppi in corso, rinnovando il proprio appello alla responsabilità di tutti gli attori principali. Poi promette un maggiore impegno per una soluzione diplomatica del conflitto, cosa che, alla luce dei recenti avvenimenti, appare molto remota.

Intanto il nostro governo monitora le condizioni dei nostri militari, presenti in Libano, garantendo un’operazione di evacuazione, qualora fosse necessario.

Considerazioni

Tutto è confuso, caoticamente disposto in questo puzzle impazzito di interessi, nonché di antichi e nuovi rancori.  L’uomo cerca ancora la sua identità con la forza delle armi, ambendo a una vittoria che, in realtà, si traduce in una sconfitta. Inutile avanzare delle ipotesi sull’evolversi degli eventi, inutile cercare di intuirne l’epilogo.

Sarà la storia a ricomporre questo puzzle e a dare risposte al futuro

 

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