Principale Economia S&P declassa il rating di Israele

S&P declassa il rating di Israele

Dopo Moody’s, anche S&P Global annuncia un ulteriore declassamento del rating creditizio a lungo termine di Israele da “A+” ad “A  anticipando la decisione di cinque settimane a causa dell’escalation con Hezbollah, che l’agenzia ha avvertito potrebbe sfociare in una guerra su vasta scala. L’agenzia ha mantenuto un outlook negativo, suggerendo la possibilità di ulteriori declassamenti in futuro. In particolare, questa decisione è stata presa prima dell’attacco missilistico di rappresaglia di martedì da parte dell’Iran contro Israele, che potrebbe potenzialmente esacerbare le scarse prospettive economiche di Israele.

S&P declassa il rating di Israele

Nonostante il declassamento sia stato deciso prima della risposta dell’Iran di martedì, S&P ha citato la necessità di una pubblicazione anticipata a causa delle crescenti tensioni geopolitiche. S&P ha anche messo in guardia sul fatto che la guerra in corso a Gaza e gli scontri crescenti sul fronte settentrionale, compresi i falliti tentativi di “Israele” di lanciare un’invasione di terra in Libano, potrebbero persistere fino al 2025, aumentando la probabilità di azioni di ritorsione. Di conseguenza, l’agenzia ha modificato le previsioni economiche di “Israele”, prevedendo una crescita dello 0% nel 2024 e del 2,2% nel 2025.  Standard & Poor’s ha inoltre previsto un deficit fiscale del 9% del PIL per quest’anno, superando l’obiettivo del governo del 6,6% e del 6% per l’anno prossimo. Questa mossa di S&P segue un declassamento da parte di Moody’s solo pochi giorni prima, che aveva abbassato il rating di credito di “Israele” di due livelli a Baa1.

Crescenti tensioni geopolitiche

Moody’s e S&P avevano declassato il rating di “Israele” all’inizio di quest’anno, segnando la prima volta che una delle due agenzie lo faceva da quando avevano iniziato a classificare “Israele” alla fine degli anni ’90. Ora, entrambe le agenzie hanno nuovamente declassato “Israele” nel giro di pochi giorni, citando l’espansione della guerra con l’Asse della Resistenza. Difatti, Venerdì scorso, Moody’s ha sorpreso i mercati con un declassamento di due livelli del rating di credito di Israele da A2 a Baa1, un livello solitamente associato alle nazioni meno ricche e sviluppate, e ha messo in guardia contro un potenziale calo allo status di “credito spazzatura” se le attuali tensioni con Hezbollah dovessero degenerare in un conflitto su vasta scala. La decisione è stata accolta con critiche dai funzionari del governo israeliano, ma rifletteva la crescente incertezza sulla traiettoria economica del paese. L’agenzia ha indicato l’estensione insolita  dell’aggressione di Israele e la mancanza di una risoluzione chiara come fattori chiave che hanno influenzato la sua decisione.

Ritardata ripresa economica

I declassamenti collettivi riflettono il pericolo economico che Israele si trova ad affrontare se continua l’escalation militare nella regione. Queste riduzioni del rating creditizio potrebbero avere implicazioni significative sui costi di indebitamento di Israele e sulla sua capacità di attrarre investimenti internazionali, complicando potenzialmente gli sforzi di ripresa economica del Paese, alle prese con le continue sfide in materia di sicurezza.

 

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