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Ippolito Nievo – Le confessioni d’un Italiano

Ippolito Nievo il cassiere dei Garibaldini, morì giovane a 30 anni in una spedizione, un naufragio che fu raccontato dal nipote e che resta misterioso, non si salvò nessuno.

Ma fece in tempo a lasciare delle opere che lo hanno consegnato al mondo della cultura.

Questo padovano del 1831 a 17 anni, nel 1848 fu affascinato dal programma democratico di Mazzini e Cattaneo, e partecipa alla fallita insurrezione di Mantova.

Fa il giornalista presso il quotidiano bresciano La Sferza.

Anni intesi senza pausa.

Nel 1859 fu tra i Cacciatori delle Alpi di Garibaldi e l’anno seguente partecipò alla Spedizione dei Mille.

Unendosi alle truppe garibaldine il 5 maggio del 1860 salpa da Quarto a bordo del Lombardo insieme a Nino Bixio e Cesare Abba.

Distintosi a Calatafimi e a Palermo, gli venne affidata la nomina di “Intendente di prima classe” dell’impresa dei Mille con incarichi amministrativi, ma ovviamente ne fu il cronista.

Le confessioni d’un italiano risalgono al periodo che va tra la fine del 1857 all’agosto del 1858.

Nievo non pubblicò, sia perché non aveva trovato un editore disponibile, sia perché troppo impegnato nelle vicende garibaldine.

Il romanzo verrà pubblicato nel 1867, dopo la morte dell’autore, a cura di Erminia Fuà Fusinato, moglie di Arnaldo Fusinato amico di Nievo, con alcuni interventi correttori e conil titolo ‘Le confessioni di un ottuagenario‘.

Nel romanzo è appunto un vecchio che racconta la sua vita da italiano vissuto dal 1775 fino ai moti rivoluzionari.

” Io nacqui veneziano ai 18 ottobre del 1775, giorno dell’evangelista san Luca; e morrò per la grazia di Dio italiano quando lo vorrà quella Provvidenza che governa misteriosamente il mondo.

Ecco la morale della mia vita. E siccome questa morale non fui io ma i tempi che l’hanno fatta, così mi venne in mente che descrivere ingenuamente quest’azione dei tempi sopra la vita d’un uomo potesse recare qualche utilità a coloro, che da altri tempi son destinati a sentire le conseguenze meno imperfette di quei primi influssi attuati.

Sono vecchio oramai più che ottuagenario nell’anno che corre dell’era cristiana 1858; e pur giovine di cuore forse meglio che nol fossi mai nella combattuta giovinezza, e nella stanchissima virilità…”

IL LIBRO DA LEGGERE

La rete

Nei luoghi di Ippolito Nievo ( Veneto orientale Friuli)

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