L’autore è un torinese che è vissuto a cavallo del’800 e il primo lustro del Novecento (1883-1916)
Mori giovane, a causa della tubercolosi una patologia che nei primi anni del secolo scorso mieteva molte vittime (222 ogni 100 mila).
Un avvocato mancato – non termina gli studi – mentre segue a Torino le lezioni di Arturo Graf, un grande aforista e critico letterario.
Da questo momento in poi parte la sua esperienza letteraria tra i crepuscolari torinesi
La salute precaria non gli consente di trovare un lavoro, anche se non sfugge alla vita culturale e mondana della Torino ante-guerra.
Le peculiarità che si trovano, scavando nella biografia dei nostri autori, sono quei dettagli della loro vita che fanno riflettere su come spesso il talento non si esprima nella formazione scolastica, quanto piuttosto attraverso stimoli esterni.
Il nostro frequentò la scuola elementare dei Barnabiti e poi la «Cesare Balbo», con l’aiuto, svogliato com’era, di un’insegnante privata.
Gli studi liceali furono ancora più travagliati: iscritto nel 1895 al Ginnasio-Liceo classico «Cavour», fu bocciato dopo due anni e venne allora mandato a studiare in un collegio di Chivasso.
La famiglia veniva da un nonno benestante amico di Massimo D’Azeglio.
Per tutto il corso della sua giovane vita Guido scrisse su giornali e riviste, recensioni, fiabe per bambini (ricordiamo “I tre talismani” del 1914 e “La principessa si sposa” del 1917, postuma), raccolte di articoli (“Verso la cuna del mondo”, del 1917, postuma) e novelle (“L’altare del passato” del 1918 e “L’ultima traccia” del 1919, entrambe postume). Mori a soli trentadue anni.
Libro da leggere scaricandolo da qui
Audiolibro da ascoltare collegandosi qui
La Rete
Una bellissima poesia da risentire più volte, poesia letta da Vittorio De Sica. Un vero capolavoro, soprattutto una vera operazione di archeologia letteraria mediale ascoltare il nostro grande attore della commedia all’italiana. Buon ascolto!