Principale Attualità Maxi sequestro: colpo al boss

Maxi sequestro: colpo al boss

Immagine di due agenti della Direzione Investigativa Antimafia che ispezionano un'imbarcazione di lusso sequestrata in un capannone industriale.
Gli agenti della Direzione Investigativa Antimafia ispezionano un'imbarcazione di lusso sequestrata durante un'operazione anticrimine.

Beni per un valore di 6 milioni sequestrati a Pasquale Saracino, esperto negli assalti ai portavalori.

Pasquale Saracino, noto per la sua abilità negli assalti ai portavalori, è stato colpito da un provvedimento di sequestro di beni per un valore di 6 milioni di euro. Saracino, considerato uno degli specialisti più pericolosi in questo tipo di crimini, è sotto indagine da tempo per il suo coinvolgimento in una serie di assalti spettacolari contro mezzi blindati, soprattutto nel Sud Italia.

Il sequestro arriva dopo una lunga indagine coordinata dalla Procura e condotta dalla polizia, che ha portato alla luce un vero e proprio patrimonio accumulato grazie alle attività illecite. Tra i beni sequestrati figurano proprietà immobiliari, conti correnti, auto di lusso e altri beni di valore, tutti riconducibili direttamente o indirettamente a Saracino e alla sua rete di complici.

Un agente della Guardia di Finanza in divisa, armato e sorvegliante, accanto a un veicolo di servizio durante un'operazione di sequestro beni
Un agente della Guardia di Finanza sorveglia l’area durante un’operazione di sequestro beni, in seguito a un’inchiesta su crimini finanziari.

La banda di Saracino era nota per la sua estrema professionalità e per l’uso di tecnologie avanzate durante i colpi. Gli assalti ai portavalori venivano pianificati nei minimi dettagli: dalla scelta delle strade più isolate, all’uso di mezzi pesanti per bloccare i veicoli blindati, fino all’impiego di esplosivi per aprire le casseforti. In uno dei colpi più eclatanti, la banda riuscì a sottrarre milioni di euro in contanti in pochi minuti, senza lasciare tracce evidenti per gli investigatori.

Le intercettazioni e i pedinamenti delle forze dell’ordine sono stati determinanti per ricostruire la struttura del gruppo e per collegare Saracino ai beni sequestrati. Nonostante i tentativi di nascondere i proventi dei crimini tramite prestanome e società di comodo, la polizia è riuscita a smantellare gran parte della rete finanziaria dietro alle operazioni illecite.

Il sequestro dei beni rappresenta un duro colpo per Saracino e per la sua organizzazione, che per anni ha agito nell’ombra accumulando un enorme patrimonio. Le indagini non si fermano qui: gli investigatori stanno cercando di ricostruire altri eventuali beni nascosti e di identificare tutti i membri del gruppo. Il processo rappresenterà un passo importante nella lotta contro il fenomeno degli assalti ai portavalori, che negli ultimi anni ha destato grande preoccupazione.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.