Nel ricordo di Pino Daniele, lo spettacolo ‘Femmena’ coinvolge la platea del Teatro Orfeo di Taranto che gli tributa una standing ovation
Pillole di recitazione, squarci di teatralità partenopea, ma soprattutto grande musica ieri sera sulla scena del Teatro Orfeo di Taranto. E, ancora una volta l’orchestra Tebaide, diretta con impeto e passione da Cosimo Maraglino ha dato luce e colore anche agli spazi vuoti di una regia sofferta, riuscendo a creare suggestioni musicali dense di pathos
Femmena
Non tragga in inganno il titolo di questo spettacolo che si è avvalso della regia di Ettore Bassi. In realtà ‘Femmena’, che potrebbe evocare una visione oggettivante della donna, ha assunto un intento celebrativo di essa, rendendola protagonista, non solo della scena, ma anche della vita. Di una quotidianità , quale quella partenopea, resa intensamente palpabile dai momenti recitativi che si sono susseguiti.
Momenti in cui una straordinaria Debora Iannotta e un incredibile Joe Romano hanno colorato di luce, di vita, la grande musica del compianto Pino Daniele. Momenti resi ancora più intensi dalle loro vocalità e dagli struggenti arrangiamenti di Lino Pariota e Cosimo Maraglino.
Un mix perfetto, dunque, di musica e parole, accompagnato dalle silenti apparizioni di Ettore Bassi, talvolta incomprensibili, ma basate sulla teatralità innata di questo artista ben noto al pubblico.
Un artista che solo in due lampi di recitazione ha dato un saggio delle sue capacità espressive, conquistando la platea.
Ben venga la fama, dunque, la notorietà di una carriera collaudata, se questa può sopperire alle carenze di una regia improvvisata, ma di sicuro effetto.
Del resto in teatro le difficoltà non mancano e solo un attore consumato sa far fronte agli imprevisti del momento.
Sensazioni, emozioni
Ieri sera su quel palco c’era Napoli, con le sue contraddizioni e i suoi splendori, c’era l’amore, intenso, vissuto con quella passionalità che rappresenta il mondo partenopeo, ma. soprattutto, c’era la musica indimenticabile di Pino Daniele.
E, quando le note di quel pianoforte, magistralmente suonato da Lino Pariota , hanno accompagnato il canto d’amore di Joe Romano, è stata magia
Sensazioni, emozioni vibranti che hanno colmato di intensità un sentimento oggi vissuto in maniera anomala. Sensazioni che non sono state solo musicali, ammesso che si debbano scindere le parole dalla musica. Ieri sera infatti la musica si è fatta parola e anche la recitazione è diventata poesia, grazie ai testi scritti da Ettore Bassi e da Debora Iannotta.
Un respiro unico, dunque, in cui il pubblico ha riscritto il suo passato, rivivendo, ciascuno, vecchi ricordi, forse volutamente sopiti.
Un respiro fatto di quella sottile alchimia che solo la musica e le parole che si traducono in poesia sanno creare.
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