Émile Zola (Parigi, 2 aprile 1840 – Parigi, 29 settembre 1902) l’abbiamo conosciuto già con il libro “il paradiso delle signore” come potete vedere nell’elenco in calce all’articolo. stato un giornalista, scrittore e saggista francese.
Oggi lo troviamo alle prese con una storia romantica, o meglio di fronte a racconti dedicati a un vecchio amore giovanile.
La stessa prefazione è una struggente lettera a Ninetta, da leggere con attenzione perché è il più bello, per me, atto d’amore messo sotto forma di dedica verso un amore
” Sono proprio dieci anni, mia cara anima, ch’io t’ho raccontato le mie prime storielle. Che bell’innamorati eravamo noi allora!”
Questo incipit per ricordare, e tralasciamo i ricordi per capire dalle stesse parole dell’autore cosa c’è nel libro.
“…Sono storielle, nient’altro che storielle; sono confetti nel piattino del monello. Ciò non è grazioso? Tre grappolini d’uva spina, due grani d’uva secca bastano alla nostra fame; ci ubriacheremo con quattro gocce di vino nell’acqua pura. Ascolta, o mia curiosa! Prima di tutto, ho da raccontarti alcune novelle discretamente decenti:poi, certe altre che hanno un principio e hanno una fine; altre ancora, è vero, vanno a piedi nudi, dopo averla fatta finita con tutte le convenienze e con tutti. Ma io debbo avvertirti che più avanti, noi entreremo nelle fantasie che battono assolutamente la campagna.
Capperi! ho spigolato tanto; bisogna pur bene che ti trattenga la notte intiera! Orsù, io canto la canzone del «te ne ricordi». È la ingenua sfilata de’ nostri ricordi, bimba mia; tutto ciò che v’ha di più dolce per noi, il meglio dei nostri amori. Se ciò annoia gli altri tanto peggio!”
Queste storielle o ‘contes’ come si dice in francese, sono le prime produzioni che fecero notare il nostro autore nella Parigi del 1864 nel momento in cui si districava a vivere tra povertà e umiliazioni. Ma già in queste lettere a Ninetta è possibile intravedere il futuro romanziere padre del realismo francese.
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