Principale Estero Ultimatum di Washington a Israele

Ultimatum di Washington a Israele

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Dagli Usa  una lettera con l’ultimatum a Israele su Gaza e il monito sul Libano. Intanto arrivano i sistemi antimissile americani e 100 uomini per la difesa dello Stato ebraico

 

Dopo l’escalation di violenza su Gaza e sul Libano e dopo gli attacchi alle forze dell’Onu da parte israeliana, Washington, nella giornata di domenica, ha inviato a Israele un ultimatum.

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L’inferno di Gaza

30 giorni per facilitare l’assistenza umanitaria nella Striscia o potrebbe scattare l’embargo sulle armi”. Poi, dopo i continui e terribili attacchi dell’Idf  nel Paese dei cedri, arriva finalmente la condanna di questi.

Il segretario di Stato, Blinken, e il segretario alla Difesa Austin, come si legge nella lettera, condannano apertamente ‘L’ampiezza e la natura’ dei raid israeliani su Beirut, dichiarando la netta opposizione degli Usa ad essi.

La situazione drammatica di Gaza

In conformità delle leggi statunitensi che disciplinano, in caso di guerra, l’assistenza umanitaria ai civili, Israele ha l’obbligo di consentire l’ingresso nella Striscia  dei mezzi contenenti tutto il necessario per soccorrere la popolazione di Gaza, stremata da una guerra che non dà tregua e miete, ormai da un anno, vittime anche tra donne, bambini, anziani.

“La mancata attuazione di queste misure potrebbe avere conseguenze sulla politica degli Stati Uniti”.

Una dichiarazione esplicita che lascia intravedere un atteggiamento più deciso da parte dell’America in merito a un conflitto che sta insanguinando il Medio Oriente. Ma, pur condannandone le modalità e la cruenza, gli Usa continuano a fornire armi a Israele.

Il  monito sul Libano

Dopo le promesse iniziali di Netanyahu di una guerra limitata in Libano, smentite dalla incessante campagna di bombardamenti israeliani su questo territorio, gli Usa sembrano prendere una posizione ben definita. E, sempre nella lettera, dichiarano di opporsi nettamente a questa campagna che sta assumendo, negli ultimi giorni, toni e dimensioni inaccettabili.

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Netanyahu nel suo animato discorso all’Onu

Appare  scontato il riferimento anche ai numerosi attacchi israeliani alle forze dell’Onu, presenti in loco. Attacchi che, sulla base delle testimonianze, sarebbero circa 20, almeno fino a questo momento.

Ma il conflitto sembra degenerare, di ora in ora, in una guerra di ben più vaste proporzioni. E preoccupa la determinazione di Netanyahu e del suo governo che, in barba alle sollecitazioni dell’Onu e di tutti gli Stati europei, avanzano nel raggiungimento dei loro obiettivi. Resta solo da vedere quali questi possano essere.

Le dichiarazioni, le minacce

Malgrado degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas non si faccia menzione, cresce la popolarità di Netanyahu nello Stato ebraico. pervaso da una rinnovata ondata di terrorismo. E, nel crescendo continuo di tensione, Tel Aviv torna a minacciare l’Iran, reo di essere ( a suo dire) il cuore pulsante dell terrorismo islamico.

I giorni passano nel turbinio delle vicende e delle azioni belliche che tingono di rosso i cieli del Medio Oriente, mentre Tel Aviv fa sapere: “L’attacco all’Iran sarà mortale” 

 

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