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Panzini – Il diavolo nella mia libreria

L’autore Alfredo Panzini che conosciamo per il “racconto di un povero letterato” ora si cimenta in questa storia dove si arrovella con dei libri che arrivano a un malcapitato, che narra in prima persona, che non riesce a disfarsene.

A un certo punto scrive:

«Vado a vendere i libri; ma nessuno li vuole Ma perché perdo io il mio tempo? Che farò di questi libri? Li porterò a casa? Ma le donne protestano che non c’è posto per tanta carta».

Poi continua: «Ecco, li venderò. I breviari li venderò al parroco. Tutti quei libroni neri, così a occhio e croce, potevano arrivare a un trenta chili. Era già un bèllo scarico. Ma il parroco disse: «Nè meno se me li regala!» «Ma perchè? Non deve lei recitare il breviario?» (Anzi la mia idea era di offrire un breviario ad ogni parroco) «Sì, ma il breviario ultimo. Gli altri non contano».

Allora è pei breviari come per i nostri testi di scuola. E così tornai a casa con i breviari.

Allora mi venne una felice ispirazione. Andai da un ricco proprietario di terre e di buoi, e lo pregai di venire a vedere tutta questa libreria. «Senta – gli ho detto, – tutti questi libri, tranne il Petrarca, che tengo per me, andrebbero bene per lei. Non mi guardi di traverso. Le spiego subito. Lei li mette nella stanza da studio della sua casa nuova.

Creda a me: quando lei starà seduto al suo tavolo, inquadrato, per così dire, da questa libreria entro bei scaffali nuovi, lei farà un grande effetto su la gente che la viene a trovare. Come no? Lei può anzi dire: questa è la libreria dei miei avi!»

Quel signore mi ringraziò: ma non avrebbe comperato neppure a peso di carta. «Le vecchie famiglie – egli mi disse spiegando – avevano tutte le loro case piene di quella roba lì. Nel mio paese hanno durato per anni e anni a portare, il sabato, in piazzola libri da vendere».

Non mi scoraggiai e dissi: «Senta: i banchieri, i mercanti, i drappieri dèi Cinquecento si nobilitavano proprio così comperando dèlie biblioteche». «Ma noi non vogliamo mica diventar nobili! Sono democratico io». «Capisco – risposi, – ma anche gli americani sono democratici, mercanti, anzi la gente più pratica dèi mondo; eppure quando vengono in Italia comprano libri, quadri, ferravecchi…» «Ma quèlli son matti, e poi hanno dollari a palate».

Insomma leggerete è un bel racconto lungo o romanzo breve che vi coinvolgerà con il bel scrivere di Panzini un letterato figlio d’arte di Carducci, per quarant’anni professore del Liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani di Roma e accademico d’Italia.

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Foto di G.C. da Pixabay

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