Task Scam: riconoscere la trappola per non cadere nell’illusione
Dal Mondo – Il mondo on line, fatto di mille utilità ed allo stesso tempo mille insidie, con le sue infinite opportunità di connessione e interazione istantanea, oggi più che mai viene ad essere utilizzato come terreno fertile dai criminali informatici senza scrupoli. Mi è capitato qualche giorno fa di imbattermi in una delle forme di truffa online più diffusa, che prende il nome di “Task Scam”, ossia una promessa di facili e rapidi guadagni con il minimo sforzo in cambio di piccole attività da svolgere on line.
Questa tipologia di crimine informatico, si diffonde prevalentemente tramite social media e app di messaggistica istantanea: WhatsApp e Telegram, in sostanza il truffatore ha come fine di ingannare i mal capitati utenti, spesso giovani o persone con poca educazione del mondo digitale in cerca di guadagni on line, sfruttando cosi loro buona fede e millantando una promessa di un falso profitto. Infatti, l’intento del criminale in questa caso specifico è quello di reclutare con estrema semplicità e dando una prospettiva di guadagno, decine di centinaia di vittime inconsapevoli dei rischi che queste tali frodi on line possano comportare.
Vediamo Come funziona e come si articola la truffa del “Task Scam”:
La prima fase è quella del reclutamento, in quanto la truffa inizia con la creazione di gruppi o canali su piattaforme social, cioè in luoghi dove ci possono essere milioni di opportunità di possibile reclutamento degli utenti, una volta che creato il gruppo gli viene spesso dato un nome che indica un’attività di promozione ed un potenziale facile guadagno, infatti nella descrizione si trova puntualmente la promessa di facili guadagni e un lavoro da svolgere comodamente da casa.
I criminali informatici spesso usano delle identità rubate di recruiter o personaggi di aziende importati per crearsi una affidabilità, per dare un’apparenza di serietà e concretezza in ciò che spacciano per lavoro. Gli utenti ignari della truffa vengono facilmente adescati con messaggi allettanti che promettono enormi compensi commisurati all’impegno in cambio di semplici attività online, come cliccare su link, mettere “mi piace” a pagine da lor indicate, guardare più di un video o la compilazione di questionari su siti on line.
Nella seconda fase, detta di adescamento, la vittima, dopo aver mostrato interesse per le attività proposte, riceve il nome utente di un presunto responsabile su una piattaforma social come Telegram. Qui, la vittima deve inviare una prova dell’attività svolta (ad esempio, uno screen hot di un “like”) e viene invitata ad unirsi ad un gruppo per valutare la serietà del lavoro.
A questo punto, i truffatori mettono in atto diverse strategie per ottenere la fiducia della vittima. Inizialmente, le vengono affidati compiti molto semplici, come appunto mettere un “like”. Per convincere la vittima della serietà del finto datore di lavoro, viene effettuato un piccolo pagamento per dare un’idea di credibilità e affidabilità.
Arrivando alla terza fase quella del coinvolgimento attivo, la truffa entra nel vivo. Il team di reclutamento, dopo aver instaurato un rapporto di fiducia per via dei pagamenti inviati alla vittima, inizia a proporgli delle attività via via sempre più complesse, con la promessa di ulteriori e maggiori guadagni.
Ad esempio, invitano la vittima ad iscriversi a piattaforme di trading online o di criptovalute, millantando come strumenti facili e veloci per arricchirsi quando in realtà la soglia di rischio di perdere danaro risulta molto alta, inoltre molto spesso viene richiesto di anticipare una somma di denaro, al fine di poter sbloccare guadagni ancora più consistenti.
A questo punto, la vittima, convinta dell’affidabilità del finto datore di lavoro e dalla prospettiva di facili guadagni, diventa sempre più accondiscendente ad ogni richiesta avanzata.
Si arrivano all’ultima delle fasi della truffa on line, dopo che la vittima ha effettuato l’investimento, il criminale informatico inizia ad attuare numerose strategie per spillargli del denaro, ad esempio fa pressione per ulteriori versamenti al fine sbloccare presunti bonus o ricevere commissioni più alte, o semplicemente manipolare i dati della piattaforma di trading realizzata ad hoc per confezionare la truffa simulando perdite e inducendo cosi il povero l’utente a investire ulteriori somme più cospicue.
In altri casi, il criminale si limita a scappare subito dopo aver accumulato un discreto bottino in termini di somme sottratte alla vittima, bloccandolo sui social network dove prima intratteneva comunicazioni e mettendo off-line la piattaforma dove indirizzava la vittima per gli investimenti fittizi.
Qualche consiglio su come riconoscere una truffa “Task Scam”?
Pur potendo sembrare credibile una truffa del genere presenta sin da subito alcuni segnali di allarme che possono aiutare a smascherarla:
La mera promesse di guadagni facili e veloci vi deve portare a diffidare subito da queste allettanti offerte di lavoro on line dove con il minimo impegno si potrebbe ottenere il massimo guadagno.
Se vi viene chiesto di fare degli investimenti anticipati, ciò significa che ci sono altissime probabilità che si tratti di una truffa pertanto chiudete i contatti e segnalate immediatamente alla piattaforma l’utente in questione.
Non dimenticate che il truffatore di turno molto spesso utilizza tecniche di manipolazione per indurre le vittime ad agire in fretta e senza riflettere, prendetevi tutto il tempo che vi necessità per fare le vostre valutazioni nelle scelte lavorative come in ogni altra occasione della vostra vita.
Prestate attenzione alla forma di comunicazione e al testo scritto, quindi analizzate i messaggi con errori grammaticali, ortografici o sintattici, e a richieste di informazioni personali o finanziarie inviate tramite canali non sicuri.
Profili falsi o anonimi: Verificate sempre l’identità di chi vi propone l’offerta di lavoro on line, cercando recensioni sia sull’azienda che sul nominativo che dice si essere il malfattore.
Le conseguenze delle Task Scam sono molteplici e possono avere un impatto devastante sulla vita delle vittime, colpendole a livello economico, psicologico, sociale e persino legale.
Danni finanziari: Le vittime possono subire perdite economiche ingenti, non solo a causa degli anticipi di denaro richiesti per i falsi investimenti o per sbloccare fantomatici “livelli superiori”, ma anche per l’eventuale coinvolgimento in schemi di investimento ad alto rischio o truffaldini, come il trading di cripto valute o sistemi Ponzi.
In alcuni casi, le vittime, spinte dai truffatori, possono contrarre debiti onerosi, fornire garanzie finanziarie o addirittura essere indotte a compiere azioni illegali, come il riciclaggio di denaro, con gravi conseguenze anche a livello giudiziario. Inoltre, i truffatori possono ottenere l’accesso ai conti bancari delle vittime, effettuando prelievi fraudolenti e compromettendo la loro stabilità finanziaria.
Danni emotivi e psicologici: Oltre al danno economico, le vittime sperimentano un profondo senso di vergogna, colpa e frustrazione per essere cadute nella trappola. La perdita di fiducia negli altri, la sensazione di essere state manipolate e l’impotenza di fronte alla situazione possono causare ansia, depressione, disturbi del sonno e attacchi di panico. In casi estremi, l’impatto emotivo può essere così forte da richiedere un supporto psicologico professionale.
Conseguenze sociali: Le Task Scam possono minare la fiducia nelle relazioni interpersonali, sia online che offline. Le vittime possono diventare più sospettose e isolate, temendo di essere nuovamente ingannate. Inoltre, la vergogna e la paura del giudizio possono spingere le vittime a nascondere l’accaduto ai propri cari, aggravando il senso di isolamento e impedendo loro di ricevere il supporto necessario.
Compromissione della privacy: Nel corso della truffa, le vittime possono essere indotte a condividere con i truffatori informazioni personali e dati sensibili, come documenti d’identità, indirizzi, numeri di telefono e dati bancari. Queste informazioni possono essere utilizzate per commettere furti di identità, frodi finanziarie e altri crimini informatici.
Diffusione di malare: In alcuni casi, le Task Scam possono essere utilizzate come vettore per diffondere malare o virus informatici attraverso link o file dannosi. Cliccando su questi link o scaricando questi file, le vittime possono compromettere i propri dispositivi, mettendo a rischio i propri dati e la propria sicurezza online.
Conseguenze legali: Le vittime, coinvolte in attività illegali a loro insaputa, come il riciclaggio di denaro o la frode fiscale, possono incorrere in problemi legali. Anche se riescono a dimostrare la propria innocenza, possono essere costrette ad affrontare lunghe e costose battaglie legali per tutelare i propri diritti.
Danni reputazioni: In alcuni casi, le vittime possono essere ingiustamente accusate di essere complici dei truffatori, soprattutto se sono state coinvolte in attività illegali. Questo può compromettere la loro reputazione personale e professionale, causando problemi sul lavoro, nelle relazioni sociali e nella vita privata.
È importante sottolineare che le conseguenze delle Task Scam possono variare da caso a caso, a seconda dell’entità del coinvolgimento della vittima e della durata della truffa. In ogni caso, è fondamentale denunciare l’accaduto alle autorità competenti e cercare supporto psicologico se necessario.
Conclusioni
Le Task SAM si stanno affermando come una delle frodi online più insidiose e pervasive. La loro rapida diffusione attraverso i social media e gli appi di messaggistica, unita alla capacità di sfruttare nuove tecnologie e tendenze, richiede una risposta coordinata e tempestiva.
È fondamentale, quindi, intensificare gli sforzi per promuovere una solida cultura della sicurezza informatica. Questo significa sensibilizzare l’opinione pubblica sui meccanismi di queste truffe, fornire strumenti concreti per riconoscere i segnali di pericolo e adottare comportamenti prudenti online.