Principale Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli Quando Dio decise di comunicare in musica

Quando Dio decise di comunicare in musica

Dario Patruno

La Basilica di Santa Fara retta dai frati Cappuccini appartenenti all’Ordine dei Frati Minori in Bari ha accolto l’intensa e straordinaria performance del coro bielorusso “Polifonica” composto da 31 elementi, 10 uomini e 21 donne.

Si è esibito alla Radio BBC, nei luoghi santi in Israele. Nell’ estate 2024 sono stati tenuti concerti presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, al Musikverein di Vienna, sala da concerti tra le più eleganti al mondo e nelle chiese della capitale austriaca.

Il loro ultimo CD Eastern Polyphony è dedicato alla musica di compositori bielorussi.

Presenti diverse persone attratte dal fascino della coralità e alcune realtà laicali della diocesi che coltivano la sensibilità ecumenica, presbiteri, religiosi e religiose, gli amici del Movimento dei Focolari e il CIPO, Centro interculturale Ponte ad Oriente.

A fare gli onori di casa fra Domenico Donatelli, Guardiano e Parroco della Basilica che ci ha fatto sentire a casa nello spiegarci come ha intercettato questo coro grazie al fra Pavel Kuzmi, classe 1994, anche lui Bielorusso, da pochi mesi anche viceparroco della Parrocchia Santa Fara.

Un repertorio raffinato e coinvolgente con brani di Makor, Rachmaninov, Litvinovski, Esenvalds, Khvoshchinski, Runestad, Kuryan, Mendelssohn, Savritski, Sharet, Gjeilo. Tutti i brani stati cantati a cappella nelle lingue bielorussa, ucraina e inglese, hanno catturato l’attenzione del pubblico, regalando un’esperienza musicale unica. I canti sono stati introdotti in un ottimo italiano da Olga Ivanova, direttrice e fondatrice del coro, nato ormai quasi 15 anni fa.

La Ivanova e lo straordinario Direttore del coro, il ventiduenne Leu Kasakievich, hanno accettato di rispondere ad alcune domande che il concerto stesso ha suggerito.

 

Avete iniziato il concerto con un brano sulla pace. La pace leitmotiv del concerto che ricorre in diversi brani insieme all’amore. Perché queste scelte forti?

Il Direttore del coro ha risposto, grazie alla traduzione della Direzione. Sicuramente l’amore sia universale, l’amore di Dio, per il mondo, l’amore per la gioventù, per la gente in generale, noi cantiamo solo per questo, ma anche pace, noi cantiamo solo per amore in questi giorni Nel 2019, 2020 nessuno pensava che qualcosa di questi fatti, poteva succedere.

Qual’ è la cifra, l’originalità della vostra proposta canora?

Innanzitutto, per onestà, felicità e questo è un amore sincero. Io sono una cattolica credente. In Bielorussia il 40% sono cattolici, la maggioranza sono di confessione ortodossa, ma vi sono ebrei e musulmani, per noi non c’è differenza, noi siamo molto vicini.

Perché siete in Italia e a Bari Ponte d’Oriente, una tappa fondamentale, in particolare?

Domenica abbiamo visitato la Basilica di San Nicola dove ci sono luoghi di culto diversi, riservati a confessioni diverse, lì abbiamo “confessionato” la nostra fede. 

In periodi difficili come questi la vostra esperienza canora, cosa vuole trasmettere e quale messaggio volete arrivi al cuore di ogni ascoltatore?

Questo argomento, molto interessante, chiedo al nostro Direttore del coro. Quando cantiamo queste canzoni, questi brani, deve essere pace per tutti, noi non vogliamo la guerra, vogliamo entrare in dettaglio, entrare in un Mistero, ecco perché il nostro pezzo significativo “ubi caritas” (tradotto con amore n.d.r.) Vogliamo dare un messaggio da ascoltare, scegliamo l’amore, è la modalità con la quale scegliamo la pace.

Particolare plauso alla fraternità dei frati Cappuccini di Santa Fara per l’accoglienza, testimonianza vivificante che crea empatia e riempie di contenuto il loro saluto “pace e bene”.    

Alla fine del concerto applausi scroscianti, bis e foto ricordo.

Una tournée esemplare di testimonianza al bene che ci unisce. Dopo i successi di Napoli, Maruggio, Matera, Bari, i musicisti andranno in Slovenia per esibirsi, un modo per incontrare gente e comunicare la bellezza che il canto fa loro vivere.

Incontrandoli si sperimenta la famosa affermazione di Sant’Agostino “Chi canta prega due volte”. 

 

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