Principale Ambiente & Salute Limiti ispettivi alla repressione delle illegalità, D.lgs n. 103/2024

Limiti ispettivi alla repressione delle illegalità, D.lgs n. 103/2024

Carabinieri in pattuglia con auto di servizio
Un'auto dei carabinieri in pattuglia durante un'operazione di controllo del traffico cittadino.

Angela Gerarda Fasulo

“Il D.lgs n. 103/2024 ha introdotto in capo agli ispettori di vigilanza degli enti previdenziali importanti limitazioni alle contestazioni delle violazioni amministrative in cui incorrono i datori di lavoro in materia gius-lavoristico-previdenziale.

In particolare il decreto riguarda “ controlli amministrativi sulle attività economiche svolti dalle pubbliche amministrazioni”.

La novità sostanziale concerne la nuova definizione di “diffida amministrativa”, che il decreto introduce nella sua nuova veste di “invito, contenuto nel verbale di ispezione, rivolto dall’accertatore al trasgressore e agli altri soggetti di cui all’articolo 6 della legge 24 novembre 1981, n. 689, prima della contestazione della violazione, a sanare la stessa”.

E’ abbastanza evidente che si tratta di cosa ben diversa dal precedente concetto di diffida coniato dall’art. 13 del D.Lgs. n. 124/2004, originario punto di partenza di ogni contestazione a farsi in relazione agli illeciti individuabili in occasione delle verifiche ispettive da parte degli organi di vigilanza deputati ai controlli dell’ispettorato del lavoro, dell’INPS, dell’INAIL.

Tuttavia, alla luce della riforma introdotta dal D.lgs n. 103/2024 i nuovi limiti scaturiscono dal “rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento europeo e dal diritto internazionale” alla luce dello sviluppo della semplificazione degli adempimenti amministrativi per la quale le pubbliche amministrazioni sono impegnate ad introdurre determinate discipline o accorgimenti “al fine di garantire una piena conoscenza degli obblighi ai quali i soggetti controllati sono tenuti e di eliminare sovrapposizioni e duplicazioni di controlli”, attraverso l’introduzione, da parte del Dipartimento della funzione pubblica, di un sistema di censimento dei controlli con la pubblicazione, nei rispettivi siti istituzionali, da parte di ciascuna P.A. interessata delle attività di censimento di specifica competenza. E’ inoltre prevista una ricognizione dei controlli effettuati nell’ultimo triennio corredati dai relativi esiti, da effettuare a cadenza triennale, che sarà avviata entro il 30 giugno 2025.

Inoltre, nell’ottica di evitare una sovrapposizione e duplicazione dei controlli svolti, per quanto per aspetti diversi da parte di più di un’amministrazione, è in programma l’attuazione entro il 30 ottobre 2025 da parte del dipartimento della funzione pubblica di un documento contenente un quadro riepilogativo dei controlli.

L’obiettivo principe è quello di indirizzare le amministrazioni verso un “sistema di identificazione e gestione del rischio su base volontaria”, utile alla corretta individuazione e programmazione dei controlli nei prioritari ambiti di interesse come quello riguardante la sicurezza dei lavoratori la protezione ambientale, l’ igiene, la salute e la sicurezza pubblica.” 

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