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A Valencia a distanza di quattro giorni dalla alluvione si inizia la conta dei morti

Si è arrivati a 200, ma la conta non è finita. Molti sono morti in macchina. Il premier ha detto che bisognerà recuperarli tutti.

Abbiamo saputo che il fenomeno metereologico si chiama Dana, e che si è già presentato nel passato più esattamente nel 1957 quando ci fu una grande alluvione. Per evitare il ripetersi del fenomeno il fiume che attraversa la città è stato deviato. Il letto del fiume venne deviato negli anni Ottanta e sfocia al mare più a sud di Valencia.

Il letto del fiume rimasto asciutto è stato sostituito da un grande parco. E il centro della città non è stato colpito dalla inondazione. E quindi l’opera di per sé è stata efficace.

E quindi ad esondare è stato il nuovo letto del fiume in una area che probabilmente sarebbe dovuta rimanere disabitata.

Ma siccome si tratta di una zona in cui le piogge sono scarse si è pensato che non era un pericolo e si è costruito dove non si doveva.

La città che si trova di fronte alle Baleari è piena di turisti. E si è estesa dove non doveva.

Dalle foto sembra che le acque si siano in gran parte ritirate. Ma sino a tre giorni fa hanno tirato giù un ponte.

È sotto accusa il governatore della regione perché non solo non ha dato l’allarme ma aveva rassicurato la popolazione in un video postato sui social. Possiamo presumere che dei tecnici gli avessero detto che non c’era pericolo?

E speriamo che da adesso si capisca che la storia delle alluvioni precedenti e dei lavori che sono stati fatti per evitare che si ripetano dovrebbe diventare l’ ago della bussola che ci deve dire in che direzione dobbiamo andare. Cura del territorio e non costruire vicino le rive dei fiumi.

Attilio Runello

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