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Lucia Calia scrittrice di gialli e fantasy; premiata con “I custodi delle matrici di zinco”

La scrittrice Lucia Calia premiata a Spinazzola alla "Festa dell'Arte" col suo ultimo libro di fantasy REDAZIONE ALTAMURA - ALTA MURGIA

Lucia Calia

La scrittrice altamurana Lucia Calia è una feconda autrice di gialli e fantasy, nonché  una brillante redattrice di  un periodico locale, di cui è direttrice.

Alla premiazione avvenuta il 30 agosto 2024 con il concorso organizzato dalla Proloco di Spinazzola “Festa dell’arte”, la nostra conterranea si è classificata al secondo posto  nella sezione opere letterarie: “I custodi delle matrici di zinco”, così come pubblicato su questa testata giornalistica, come da link qui sotto:

https://www.corrierepl.it/2024/08/31/la-proloco-di-spinazzola-premia-artisti-e-scrittori-alla-seconda-edizione-festa-dellarte/

Un racconto breve di circa 120 pagine  con progetto grafico di  Antonio Cornacchia attivo a Milano; e illustrazioni ad acquerello di Filippo Marroccoli entrambi concittadini; pubblicazione realizzata sotto l’egida di “Suoni della Murgia”. La narrazione si sviluppa con un tono spedito; i protagonisti del racconto sono inquadrati subito in un determinato ambiente, una tipografia che profuma di inchiostro con i caratteri di zinco come si usavano ancora fino al secolo scorso.

Se non avete capito, ma  l’autrice  lo fa intuire attraverso la sua ben collaudata fantasia, si parla dell’antica  Tipografia Portoghese; Nicolino, il papà della “Bimba” (così la chiama, non col nome di battesimo)  sempre con  atteggiamenti amorevoli le fa gustare i  ricordi   del passato a piccole dosi, affinché la sua mente possa meglio metabolizzarle.

L’autrice sperimenta anche nuove parole, come un piccolo artigiano si ingegna a realizzare un’opera d’arte. Infatti, in corsivo, la “Bimba” incuriosita dalla loquacità del papà, diventa  “domandiera”; una che fa sempre domande. I ricordi si srotolano come un rosario quando il papà racconta dei ragazzi dell’orfanotrofio che nel tempo libero davano una mano a caricare e scaricare blocchi di carta, cartoni di libri; i più bravi venivano impiegati ad imparare il mestiere di tipografo.

E’ nel laboratorio  della tipografia che la “Bimba” incuriosita dalle cassette dei caratteri di zinco, dai fogli sbiaditi e ingialliti dal tempo, che la sua mente inizia a viaggiare con la fantasia nel mondo della carta stampata, complici alcuni documenti scoperti nel cassetto della scrivania che fu dei bisnonni dove scopre un foglietto con un testo misterioso.

Da qui la sua mente vola per afferrarsi a qualche  nume celeste che la possa aiutare. Ecco arrivare in suo  soccorso una figura inglese, Miss Florence Bloomer e da qui la Tessitrice di Fantasie che l’accompagnerà nelle sue scoperte;  ma è tutto un sogno perché  in un momento della giornata, affacciatasi alla finestra, si era addormentata così pesantemente che la sua testolina era sprofondata in un sonno che sembrò un secolo.

La trama è molto accattivante, coinvolgente; la struttura linguistica, colloquiale, condita all’occasione di anglicismi  evidenziati in corsivo e traduzione a piè di pagina, rende la lettura molto fluida, scorrevole e piacevole; il lettore si sente gradevolmente accompagnato dalla mano dell’autrice, senza per niente annoiarsi.

   

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