Max Simon Nordau, nato Simon Maximilian Südfeld (in ungherese Simon Miksa Südfeld) (Pest, 29 luglio 1849 – Parigi, 23 gennaio 1923), è stato un sociologo, medico, giornalista.
La cosa che sicuramente piacerà agli ebrei è che fu un leader sionista ungherese, anzi cofondatore, insieme a Theodor Herzl, della Organizzazione sionista mondiale, è stato presidente o vicepresidente di numerosi congressi su questo tema.
Quella che presentiamo è più che altro una novella, di questo autore ungherese che abbinò la professione medica al giornalismo.
Quindi abituato a divulgare e comunicare. E come spesso accade a chi scrive, catalizzò su di sé con Il suo primo libro: “Parigi, Studi e quadri del vero paese dei miliardi” che apparve nel 1878, in pari tempo, passioni e odî..
Il traduttore dell’opera scrive nella presentazione: ” A volta brioso e arguto o commovente e delicato a seconda del soggetto, Max Nordau s’è fatto un nome più che onorevole anche come novelliere e romanziere, come lo attestano i suoi romanzi: “Malattia del secolo” e “Battaglia di fuchi” e le diverse sue raccolte di novelle delle quali diamo un primo saggio nella presente traduzione”.
Il posto all’altro mondo è una bella storia da leggere con gusto. Vi immergete in una cittadina di provincia, una comunità ebraica, come ebrei sono i protagonisti.
La scena inizia con una partita a carte tra due mezzi parenti, l’uno perde tutto al gioco e quando vede l’altro andar via con la borsa piena, chiede ancora un altra partita per recuperare. Cerca di impegnare l’anello e l’altro gli risponde:
” Sei matto. Tua moglie mi caverebbe gli occhi se ti ripulissi anche dell’anello” Allora l’altro Sai – esclamò – se tu non vuoi il mio anello nuziale, giochiamo il mio posto all’altro mondo”
La cosa doveva finire lì, come doveva finire perché: “Con queste cose non bisogna scherzare” rispondeva l’amico. Sta di fatto che il primo muore e il vincitore riceverà il messaggio.
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