Che la gestione della sanità in Puglia sia quanto di più fallimentare si sia visto negli ultimi decenni, è cosa nota. Ospedali sistematicamente svuotati di personale e privati di risorse, sventrati di reparti e persino di dignità, liste d’attesa infinitamente lunghe, sono sotto gli occhi di tutti. Che l’inefficienza non smetta mai di stupirci, però, è altrettanto vero.
Così accade che a Mattinata, a seguito della cessazione del rapporto di un medico di base, i soli tre medici di assistenza primaria rimasti in servizio abbiano il massimale di 1.500 pazienti cadauno, con intuibili disagi per l’utenza, costretta ad interminabili attese per potersi sottoporre a visita, alla vaccinazione antinfluenzale o anche solo per chiedere al medico lumi su malattie o fragilità personali. Senza dire dello stress a cui sono sottoposti i citati professionisti, con inevitabili ricadute sulla qualità dei loro servizi, importantissimi in quanto forniscono l’assistenza medica di base ai cittadini e li indirizzano verso i servizi sanitari specialistici, ove necessari.
Ebbene, anziché disporre l’attivazione del servizio del quarto medico, per una più efficiente risposta alle necessità della popolazione, cosa fa la ASL FG? Chiede ed ottiene, il 31 ottobre scorso, dalla Regione Puglia la deroga al massimale individuale di 1.500 pazienti per medico “sino a copertura della carenza e comunque fino al 30 aprile 2025”, di fatto aumentando, insieme al numero dei pazienti per ogni medico, i disagi per i mattinatesi, già provati per la scarsa offerta di servizi sanitari in paese.
Ci troviamo di fronte alla rappresentazione plastica della incapacità della politica regionale e dei vertici della sanità di affrontare e risolvere i problemi correnti delle popolazioni.
Mattinata, come ogni altro paese di Capitanata, ha diritto di avere una risposta adeguata al bisogno di salute della sua comunità e non può soggiacere a nessuna altra logica, nemmeno a quella gravemente omissiva di chi non protesta presso la ASL e la Regione per non dispiacere ad Emiliano e Company.
foto On. Giandiego Gatta