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A Crispiano una Suor Angelica sorprendente

Crispiano
Un momento della rappresentazione

Sulla scena del Teatro Comunale di Crispiano ieri sera una Suor Angelica intensa ha suscitato l’entusiasmo della platea.

Con Suor Angelica, rappresentata nella sua versione originale del 1918, la grande musica di Puccini, ieri sera, ha avuto una luce ed uno spessore diversi. E ciò in ragione della presenza di interpreti fuori del comune. Quasi tutti giovani studenti del canto lirico. Tutti, animati dal fuoco sacro del  Bel Canto che spinge chiunque lo sappia comprendere, ma soprattutto amare, verso una realtà di armonia e bellezza.

Crispiano
La locandina dell’evento

Una realtà in cui confluiscono messaggi di valore universale, in cui la musica sa parlare anche agli spiriti più inquieti.

Tutti pazzi per Puccini

A 100 anni dalla sua morte, la grande musica di Puccini vive ancora tra noi e suscita emozioni ineguagliabili, proiettando tutti, giovani e meno giovani, in una dimensione sovra temporale , sovra spaziale, dove la musica evoca suggestioni mai sopite.

E ieri sulla scena c’era l’ingiustizia di una società che condanna, che emargina la donna che affronti la maternità anche al di fuori del matrimonio.

C’era il passato, c’era il presente. Ma c’era soprattutto l’amore di una madre che rinuncia persino alla propria vita pur di raggiungere il figlio in quella dimensione che chiamiamo Paradiso.

Il pathos emotivo di questa donna, condannata dalla famiglia alla clausura per il suo ‘peccato’, reso in maniera straordinaria dal soprano Daniela Abbà, si è espresso per il tramite di una vocalità dolce, ma ad un tempo potente, che ha dato colore e intensità anche ai momenti più complessi( musicalmente parlando) dell’opera pucciniana.

Daniela Abbà si è calata perfettamente nel personaggio, caricandolo di grande intensità drammatica. Ed è stata Angelica, ma è stata anche e soprattutto donna, madre.

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Un momento molto intenso dell’interpretazione di Daniela Abbà nei panni di Suor Angelica

E la sua capacità interpretativa ha coinvolto anche i giovani interpreti, rendendoli  protagonisti di questo laborioso progetto. Tutti infatti  hanno dato il meglio di sé.

Tutti bravi, tutti vocalmente uniti in una coralità che ha saputo esprimere  la coralità angelica, questa volta al femminile, e non solo

La presenza di Puccini

La suggestione di una presenza del grande compositore toscano è stata resa palpabile dalla capacità interpretativa dell’attore Rino Massafra, che ha dato al pubblico un brivido in sala, calandosi perfettamente nei panni di Puccini. Un uomo che ha amato tanto le donne. al punto da descriverne le passioni, le sofferenze per le ingiustizie subite, ma anche le emozioni.

Insomma, donne, protagoniste, con la loro carica di umanità, consegnate all’eternità musicale col loro bagaglio di incertezze, di fragilità. Capaci di amare fino alla morte.

La regia

Ottima anche la regia del giovane Mario Patella, già noto ai palcoscenici per la sua vocalità di baritono., ma che ieri sera ha debuttato nella veste da lui preferita. Un sogno, quello della regia, che accarezza da tempo e che, sicuramente, potrà realizzare con successo.

Supportato dal giovane Giacomo Campa, ma soprattutto da una scenografia, realizzata dal ‘Velario’    ossequiosa dell’ambientazione pucciniana, e dalle luci di Pino Spadavecchia, Patella ha reso estremamente fluida la rappresentazione, caricando di grande tensione emotiva i momenti più salienti della messa in scena. E il finale in cui una Suor Angelica estremamente umana, estremamente passionale, si denuda di tutte le sue incertezze, di quegli abiti che una società stupida e cogente le ha imposto, ha rappresentato l’acmé di un crescendo emozionale fuori del comune.

Crispiano
Il momento degli applausi

Convincente anche Denise Turco, nei panni della Zia principessa. E, da ultimo, ma non meno bravi i musicisti, diretti da Angelo Sasso.

Alessia Lacialamella e Giulia Milella,  affiancate dai trombettisti Carlo Sammarco, Fabrizio Ceccioli e  Gabriele Orlando, hanno avuto un compito arduo. Quello di sopperire alla mancanza di una vera orchestra, ma sono riusciti comunque a ricreare le suggestioni sonore della musica di Puccini.

I meriti

Un plauso dunque va all’Accademia Giacomo Puccini, da anni una realtà del territorio di Crispiano, che ha reso possibile la realizzazione di questo ambizioso progetto, voluto fortemente da Daniela Abbà, docente di canto al Liceo Statale Archita di Taranto.

Un progetto che nella sua concretizzazione ha dato ulteriore conferma al nostro convincimento che alla base di ogni traguardo, di ogni successo ci debbano essere la determinazione e, soprattutto, la professionalità, non disgiunta dall’ambizione.

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