Un inno sinfonico, epico e orchestrale che va oltre la solita canzone dedicata a una squadra. “Siamo l’Internazionale”, un vero “inno” per celebrare e rappresentare l’orgoglio e la passione di una tifoseria, promette di diventare un simbolo di unità per il popolo nerazzurro.
Quando si parla di inni calcistici, la mente corre subito a melodie semplici, cantate spesso da una sola persona. L’ultimo omaggio musicale all’Inter va ben oltre questi schemi tradizionali. “Siamo l’Internazionale – Inno sinfonico per l’Inter“, appena uscito anche in versione Power Mix, è un’opera che si distingue nettamente da tutti gli altri inni calcistici, perché propone una composizione epica, orchestrale e carica di emozione.
Siamo l’Internazionale ha trovato, sin da subito, i consensi del popolo nerazzurro ed è stato scelto come brano di apertura della compilation dedicata alla “Seconda Stella Nerazzurra”, distribuita in questi giorni dalla Smilax Publishing nelle edicole e nei negozi.
Abbiamo contattato i produttori Giorgio Tramacere, Marco Noia, e Roberto Turatti – aka TNT Project – per saperne di più su questo inno targato BIG Music.
Giorgio, come è nato questo inno e perché avete deciso di farlo sinfonico?
Quando la Smilax mi ha proposto di realizzare un pezzo per la seconda stella dell’Inter, da inserire in una compilation, ne ho subito parlato con Marco e con Roberto. Dopo un paio di giorni, Roberto è arrivato con l’idea di scrivere un inno epico portandoci come esempio la colonna sonora dei “Pirati dei Caraibi” e la sigla della Champions. L’idea di fare un inno vero e proprio, potente con orchestra e un coro epico (e non la solita canzone), è piaciuta molto a tutti. Marco è poi arrivato con un paio di pezzi di Wagner.
Ma come siete partiti?
Deciso che il mondo doveva essere solo quello, una notte ho setacciato praticamente tutti gli inni delle squadre di calcio del mondo. L’unico che potesse avvicinarsi alla nostra idea era quello del Real Madrid, ma armonicamente era troppo semplice e orecchiabile… e noi volevamo dare ancora più forza ed emozione. La parte melodica dell’inno è uscita subito, così come lo sviluppo strumentale. Abbozzata e approvata la Demo, durante le sessioni di registrazione, considerato che il pezzo stava assumendo un’aria da guerra, abbiamo pensato di interromperne la potenza inserendo una parte Fantasy cantata, da una sola donna, sullo stile dei Musical e dei film Disney.
Siamo partiti subito coinvolgendo tanti musicisti e parte della squadra che aveva realizzato, in favore dell’UNICEF, i due progetti discografici a cui avevano fatto parte, tra i tanti, anche Ronaldo, Zamorano, Taribo West, George Weah e Zidane.
Per il testo abbiamo contattato, grazie alla pagina di “#Amala”, Gustavo Capella, poeta dell’Inter, che aveva appena pubblicato il suo libro “Interrima – Poesie per la mia Squadra”. Ha scritto di getto il testo con la metrica perfetta e ci siamo messi al lavoro per registrare le parti strumentali, nel frattempo arrangiate a tempo di record da Marco Noia.
Marco, quanti musicisti avete coinvolto?
Tanti. Tra musicisti e coristi erano in quaranta, oltre alle due voci soliste. Abbiamo provato tre cantanti soliste per la parte Fantasy centrale e alla fine abbiamo scelto una giovanissima cantante, che opera nei Musical, Gaia Claris. Durante le registrazioni dei cori, considerato che tutti i coristi erano uomini, abbiamo deciso in corsa di inserire anche la cantante soprano Silvia Lorenzi e una sezione di fiati diretta dal trombonista Stefano Belotti, che hanno dato al pezzo ancora più forza e il risultato finale è questo ed è quello che volevamo. Il disco è uscito in due versioni su tutte le piattaforme e abbiamo consegnato il pezzo per la compilation, che è stato scelto come il primo dei venti del CD “2° Stella Nerazzurra”.
Roberto, come produttore e dj che tipo di lavoro è stato?
Dopo aver dato l’idea iniziale, il mio lavoro è stato quello di tenere in carreggiata Giorgio e Marco. La prima fase di composizione è stata relativamente veloce, la difficoltà che abbiamo incontrato durante gli arrangiamenti è stata quella della scelta degli strumenti perché volevo dare all’inno, oltre al carattere epico e cattivo, anche un carattere più da stadio.
Come è nata la nuova versione Power Mix?
Sin dall’inizio – e ho la prova – ho mandato ai ragazzi una demo del nostro inno con sovra incisa la ritmica dei Queen “We Will Rock You”, idea che non avevamo più realizzato. Vista poi la reazione dei tifosi, e i commenti positivi anche sul canale di un noto YouTuber interista, abbiamo subito realizzato anche questa nuova versione “Siamo l’Internazionale – Power Mix”, ancora più potente. Nel remix abbiamo registrato una nuova sezione di ritmiche, le chitarre elettriche di Donato Begotti e la folla da stadio che dà al pezzo ancora più energia. Ed è proprio quello che volevo e che volevamo.
Ascolta QUI tutte le versioni!