Wall Street Italia racconta l’ascesa dell’imprenditore/editore campano
Chi è il deus e machine dell’istruzione ‘digital’ in Italia
Danilo Iervolino, 46 anni, attuale editore di Forbes Italia e proprietario della Salernitana, decise di mettere in pratica le sue idee fondando l’Università Telematica Pegaso.
Dai primi 65 studenti nel giro di pochi anni i numeri sia dei Corsi universitari che degli studenti crebbe tanto che nel 2010 i corsi offerti a più di 1.200 allievi arrivarono a circa 200 e nel 2013 gli iscritti a oltre 30.000. Due anni dopo, Iervolino acquista l’Universitas Mercatorum, fondata dalle Camere di Commercio italiane, rivolta a imprenditori e lavoratori interessati a una formazione part-time.
Continuando a investire in tecnologia, strutture, personale e professori, in pochi anni raggiunge il successo e nel 2019 la società Multiversity, comprendente sia Pegaso che Mercatorum, poteva contare su 80.000 studenti e 70 sedi d’esame sparse in tutta la Penisola, rendendola la seconda Università più grande del Paese, dopo la storica Università La Sapienza di Roma. Con il covid l’apprendimento a distanza aumenta notevolmente così come gli iscritti.
Nel 2021 la Multiversity di Iervolino supera il traguardo dei 100.000 studenti, diventando uno dei più grandi Atenei online d’Europa: un colosso dell’apprendimento nel panorama dell’istruzione in Italia. Applicando l’innovazione al settore della formazione universitaria e anticipandone i principali trend, Danilo Iervolino ha saputo attrarre anche alcuni operatori leader nel mondo della finanza che, nel corso degli anni, hanno supportato la crescita del gruppo, rilevandone poi il controllo nel 2021.
Un Unicum nel mondo della tecnologia
Come ci spiega il magazine Wall Street Italia in un editoriale uscito il 31 ottobre scorso, un unicum non solo nel panorama imprenditoriale italiano, ma anche nel mondo della tecnologia. Si parla non a caso di e-learning dove la parola internet gioca un ruolo di primo piano e i tassi di crescita di questo settore sono a doppia cifra, proprio come quelli delle principali società high tech della Silicon Valley.
Sulla scia della pandemia di Covid-19, l’apprendimento online ha registrato infatti un’impennata senza precedenti che non si è più fermato. Tanto che a livello mondiale il settore delle università online dovrebbe registrare nel 2024 un giro d’affari pari a 112 miliardi di dollari secondo Statista Market Insights.
I numeri degli atenei online italiani
Ancora Wall Street Italia prosegue… Anche nel nostro Paese gli atenei digitali sono ormai una realtà consolidata nel panorama universitario offrendo una vasta gamma di corsi di laurea, master e corsi di formazione online. In Italia a raccontare il successo di questa modalità di studio ci pensano i dati relativi agli studenti iscritti a questi atenei: nel 2022/23 sono oltre 251.000. Un dato che è quintuplicato in 10 anni, salendo dal 2,6% al 13,1% del totale degli universitari, dimostrando come stia cambiando il paradigma verso l’istruzione a distanza. A fare il punto è l’Osservatorio sulle università telematiche 2024 di AteneiOnline.
I vantaggi dell’e-learning sono fin troppo evidenti, soprattutto per gli studenti lavoratori e per chi non può allontanarsi dalla propria città per proseguire gli studi. Di pari passo, negli ultimi anni è più che raddoppiata anche l’offerta formativa, con i corsi di studio passati dai 70 del 2011 ai 250 del 2024. Quasi la metà (45,6%) afferiscono all’ambito economico, giuridico e sociale; seguono i corsi di studio in ambito Stem (25,5%) e artistico, letterario ed educativo (22,1%), mentre il 6,7% sono di pertinenza del settore sanitario e agro-veterinario.
Valutazioni crescenti
L’esperienza di Iervolino conferma tutto ciò che abbiamo appena scritto ma la testimonianza maggiore arriva dai multipli che misurano la crescita del valore di mercato di questi atenei online. Citiamo due numeri: Multiversity è stata venduta da Iervolino a CvC a 1,2 miliardi di euro nel 2021. Oggi, a distanza di tre anni è stata rivenduta ad oltre 4 miliardi di euro.
Creare un unicorno in Italia è difficilissimo: Danilo Iervolino è riuscito a farlo al Sud.
E che cosa sarebbe potuto succedere se la prima cessione, quella del 2021, non fosse arrivata nel mezzo di un’inchiesta?