La svolta pro-Cina del presidente argentino Javier Milei non è stata accolta favorevolmente negli Stati Uniti. Milei difatti, è passato dall’insultare senza sosta Pechino, all’elogiare la potenza asiatica. Tuttavia, con Trump ora, alla Casa Bianca, il presidente dell’Argentina, tenta una nuova svolta e prende nuovamente le distanze dalla Cina, ordinando la sospensione della visita della sorella a Pechino, mettendo altresì in discussione, anche il suo annunciato bilaterale con Xi Jinping. La vittoria di Donald Trump ha provocato uno stato di euforia senza precedenti nel governo argentino.
Milei cancella viaggio in Cina per non offendere Trump
La visita della sorella del presidente sarebbe stata il primo forte gesto politico di riavvicinamento al regime comunista e il passo precedente al successivo incontro di Milei con Xi Jinping, previsto per gennaio. Ora, anche quel viaggio è messo in discussione. Fonti del governo cinese hanno detto di non credere che il progetto verrà realizzato. In questo momento il fastidio del regime comunista nei confronti di Milei è innegabile. Il nuovo allontanamento dalla Cina coincide tuttavia, con lo strano ghosting che Donald Trump ha fatto a Milei dopo la sua vittoria alle elezioni negli Stati Uniti. Il repubblicano ha dato priorità agli appelli di altri leader mondiali, in un disprezzo per Milei che l’universo liberista non credeva fosse possibile. Per Trump non c’è altro nemico più importante della Cina. Per questo motivo minaccia di imporre dazi del 60% sui suoi prodotti e spinge il Messico a prendere le distanze dal regime comunista. Milei si è trovato pertanto, “intrappolato” in una situazione difficile in cui il mantenimento del legame con la Cina potrebbe generare attriti inaspettati con Trump, e tuttavia, l’allontanamento porterebbe complicazioni con il gigante asiatico, tanto da compromettere la stabilità macroeconomica se il dragone decidesse di incassare lo swap, e tutti i crediti incrociati, che ha con l’Argentina. La possibilità quindi, che l’Argentina chieda aiuto agli Stati Uniti, soprattutto in relazione al FMI, diventa una questione cruciale. Milei, che finora non ha potuto parlare con Trump, ha confermato la sua presenza alla Conservative Action Political Conference che si terrà nella residenza del magnate a Palm Beach. Da lì probabilmente verrà definita l’intenzione di Milei di incontrare il leader cinese al vertice del G20 di Rio de Janeiro la prossima settimana. L’affinità che l’Argentina ha con gli Stati Uniti nel contesto latinoamericano sottolinea l’importanza di questo incontro. Non sono molti i paesi della regione che condividono questa vicinanza, il che potrebbe giocare a favore di Milei nella sua gestione. La storia avrà l’ultima parola e il tempo dirà se questo incontro segnerà un cambiamento significativo nella politica estera argentina o se rimarrà un saluto protocollare senza grandi ripercussioni. L’attenzione ora si concentra su come si svilupperà il dialogo e quali risultati concreti si potranno ottenere da questa nuova dinamica internazionale.